19-06-2020
ALPHAMAY
"Conformity"
(Battersea Electric)
Time: CD (53:38)
Rating : 7.5
Solo pochi mesi fa parlavamo di "Retrographie", doppia raccolta che riassumeva la già intensa carriera del duo Alphamay (formatosi nel 2012), soprattutto a favore di quel pubblico russo (non a caso l'etichetta produttrice era la ScentAir) che l'act tedesco si preparava ad incontrare per una serie di concerti. Cris Frickenschmidt (musiche e voce) ed Henning Hammoor (voce) tornano ora con la sesta prova complessiva sulla lunga distanza, abbandonando la Timezone in favore della Battersea Electric e confermandosi ancora una volta quale ideale ponte/crocevia fra synthpop e darkwave. Il piglio electro del duo non si ferma a dinamiche puramente synthpop, lasciandosi andare spesso e volentieri ad intense aperture danceable prossime al future-pop come già l'iniziale e melodiosa "60 Centuries" evidenzia, e come ribadisce una "Reach Out" più incisiva che non teme di fregiarsi di soluzioni melodiche mutuate da certa techno. La succitata doppia raccolta aveva anticipato un paio di tracce dalla nuova fatica nei rispettivi 'single edit', ovvero "Conform Us" e "Follow Me", due momenti - che ritroviamo nelle loro 'album version' - in cui le strofe evidenziano l'amore del progetto per una darkwave memore dei Deine Lakaien come di certo electro-goth, mentre i refrain - sempre ben congegnati - spingono verso sonorità più danceable. Altri esempi di come il duo riesca ad intersecare un'elettronica ben fornita di groove ed un pathos tipicamente dark/goth sono il serrato future-pop di "Death Is Kind", una "Caleidoscope" ben costruita e quella "Good Old Days" che s'infiamma all'altezza del refrain, ma anche la conclusiva "Praey", con la sua eleganza ed il suo oscuro magnetismo che ricordano gli ultimi Secret Discovery, rimanda a quelle influenze darkwave così care ai Nostri. Bene anche i frangenti più inclini al vero e proprio synthpop come "Heir Of Eternity", il gioiellino "Diorama Story" (vero picco dell'opera) e la raffinata e passionale "Mirror Moon", così come l'ariosa e groovy "Silence Of The Youth" e quella "Afterglow" piacevolmente più dura nel suo impeto future-pop, in un album ben prodotto ed assemblato che si fa apprezzare per completezza, compattezza, coerenza e maturità, avendo molto da offrire ad un pubblico più trasversale di quanto si possa pensare.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://alphamay.bandcamp.com/