Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 109

19-06-2020

KENTIN JIVEK

"El Circo Cubierto"

Cover KENTIN JIVEK

(autoproduzione)

Time: CDr (24:02)

Rating : 8

A chi ci segue con più attenzione non sarà certo sfuggito il talento del polistrumentista/cantante poliglotta Kentin Jivek, del quale abbiamo già trattato con piacere diverse uscite. Giunto alla sua sedicesima release dal 2009 ad oggi (anche questa autoprodotta, come numerose altre), l'artista parigino ha già dato prova - soprattutto nelle ultime fatiche - di sapersi smarcare con stile da quel suono a cavallo fra psych-folk ed ambient che già agli inizi risultava figlio di una visione molto più personale ed ampia di quella dei menestrelli del neofolk, e che negli ultimi anni si è spinto in una direzione sempre più originale e saggiamente aperta ad influenze di ampio raggio. Questa nuova fatica sposta ulteriormente verso l'alto l'asticella, non soltanto in virtù di una produzione notevole, ma anche grazie all'impiego di strumenti come violino, ottoni e piano, a supporto di quella chitarra che è da sempre l'arma favorita del compositore francese. "Chaos Paradise" apre con dolcezza e melodia, alternando porzioni soavi e quasi eteree ad incursioni elettroniche ruvide e macchinose, laddove la sontuosa "John Malkovich" gode di una raffinatezza sinfonica esaltata dal ritmo sottile ma pulsante. Se il dolce e sognante strumentale "Léonie" sposta le coordinate verso un folk-gaze ricco di fascino, tocca invece ad "Argentina" - cantata in spagnolo - implementare una teatralità che ben si sposa a certe spigolosità ritmiche di stampo electro. L'apice dello spartano dischetto è senza dubbio "Venus Into The Moon", dolce folk-pop che testimonia di una maturità e di una classe - anche a livello squisitamente vocale - ben superiori alla media, mentre tocca alle eteree e sfuggenti trame della drammatica "Zéphyr" far calare il sipario su un'opera concisa ma ricca di contenuti musicali e lirico/poetici. Altra uscita di indiscutibile spessore nella carriera dell'eclettico artista d'oltralpe, che sicuramente meriterebbe molto più di tantissimi altri un degno contratto discografico, onde beneficiare della maggior cura delle confezioni dei propri lavori e della giusta esposizione mediatica.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://www.kentinjivek.com/

https://kentinjivek.bandcamp.com/