Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 103

11-12-2022

THE WIDE

"Smile"

Cover THE WIDE

(Echozone)

Time: CD (46:46)

Rating : 7.5

Quattro anni dopo il positivo esordio con l'album "Paramount", il progetto centro/nord-europeo creato da ex-membri di Dead Guitars e 12 Drummers Drumming amplia la propria line-up con l'arrivo dei chitarristi Roo Hobbers e Sebastian Kühl, tornando come quintetto per l'atteso follow-up. Sempre squisitamente in bilico fra un indie-rock particolarmente maturo e suoni più affini alle tinte oscure, l'esperto e ben preparato gruppo torna con dieci tracce che denotano una crescita globale, tanto sul piano strumentale quanto in termini di classe e raffinatezza, frutto di una formazione ora ancor più completa e dalle rinnovate possibilità. La ritmata "I Believe" apre giocando sul filo del post-punk, ma i The Wide paiono prediligere il pathos all'impatto, come la title-track, l'intensa "See The Light" e la più raffinata "Angels Wander" mettono bene in chiaro. Saggiamente guidati da un Pete Brough che ha sicuramente Bowie fra i propri padri ispiratori, i cinque liberano efficacemente la tensione col vibrante refrain di "Alone", alternando poi con buono sfoggio di soluzioni - anche acustiche - passionalità, intensità, classe e quella necessaria dose di razionalità che serve a dare compattezza e concretezza ad una scrittura dotata di una chiara e precisa impronta. Pescando bene dai filoni di competenza, i The Wide colpiscono nel segno con la forza delle loro canzoni, senza bisogno di stravolgere stilemi e dettami, forti di una proposta trasversale che può sedurre un pubblico più ampio di quello naturalmente predisposto alle sonorità dark-oriented. Un bel ritorno, senza alcun dubbio.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://thewide.eu/

http://www.echozone.de/