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Room 103

26-12-2022

VLIMMER

"Menschenleere"

Cover VLIMMER

(Blackjack Illuminist Records)

Time: CD (51:35)

Rating : 8

A poco più di un anno dal precedente "Nebenkörper", l'infaticabile Alexander Leonard Donat torna col secondo full-length del suo progetto principale, al solito pubblicato in più formati artigianali di pregio (cassetta, CD e due versioni box con dischetto bonus a cinque tracce più ulteriori inserti grafici) attraverso il proprio marchio Blackjack Illuminist, ben gestito con la medesima sagacia dei molti progetti in cui l'artista tedesco è coinvolto. Con Vlimmer, Alexander ha dimostrato di saper partire da solide fondamenta darkwave/post-punk per poi plasmare ed inglobare, all'interno di un sound eclettico e molto personale nel piglio, un'ampia gamma di influenze che vanno dall'ambient al noise, dalla synthwave all'industrial, dalla new wave allo shoegaze, dal dreampop alla coldwave e via dicendo, in un quadro mai prevedibile che tante gradite sorprese ha regalato negli ultimi sette anni. Non fa eccezione la nuova fatica, che tiene fede a tutte le prerogative del'act teutonico, ma stavolta con maggior fruibilità in un'ottica molto più immediata (come testimoniano diversi refrain decisamente riusciti), anche grazie ad una produzione che strizza sì ancora l'occhio ad un'estetica retrò, ma che comincia a stemperare quell'effetto lo-fi che, pur avendo definito sin qui la visione di Vlimmer, potrebbe alla lunga limitarne l'effettivo potenziale. Tante papabili "hit" a tinte scure, a partire da un intenso trittico iniziale (l'incalzante "Erdgeruch", la vorticosa "Mathematik" e la serrata "Zielzweifel) con le radici nella darkwave, ma con una trazione electro che non disdegna fughe sintetiche, in un lavoro che sfrutta saggiamente le porzioni strumentali per sfogare un estro filmico dai repentini cambi di tono. Alexander non si pone limiti, dando il meglio di sé con la fascinosa EBM asciutta ed elegante di "Noposition" e con le splendide atmosfere a tinte dark di "Schädelhitze", elegante gioiellino giocato su synth suadenti e ritmi seducenti. Ci sono il post-punk (l'agile "Kronzegue"), l'electropop (la groovy "Schwimmhand"), la freddezza (l'atmosferica e drammatica "Stimmriss"), l'eccentricità nel rileggere gli stilemi (le cavalcate ritmiche di "Fatigo") e tracce di maggior aderenza a stilemi consacrati (la compassata "Raynaud"), ma prima ancora c'è un'ulteriore gemma da elargire, ossia la title-track, sontuosamente drammatica nel suo peculiare magnetismo. Un Alexander al top della forma - anche vocale - realizza l'opera più efficace e compatta di un progetto dal talento e dalle potenzialità tutt'altro che comuni, che a questo punto deve solo decidere se e quando compiere quel definitivo "salto di categoria" che ne ridefinirebbe profondamente e legittimamente le ambizioni.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://www.facebook.com/VlimmerMusic/

https://blackjackilluministrecords.bandcamp.com/