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Room 104

22-02-2010

DEUTSCH NEPAL

Alcoholic industrial

DEUTSCH NEPAL

di Michele Viali

Parlando con Lina Baby Doll (al secolo Peter Andersson) svettano subito due parametri con cui confrontarsi: l'industrial e l'alcool. Se il primo tema è in fin dei conti la ragione della nostra intervista, l'altro è un divertimento costante che sembra scorrere a fiumi nella vita del buon Peter. Così, tra una massiccia dose di goliardia ad alto tasso etilico, emergono considerazioni importanti sulla scena post-industrial, provenienti dalla voce di uno che ha contribuito a gettarne le basi e che non nega - tra modestia e risate - qualche perplessità per il futuro. Un futuro sempre più pieno di produzioni che rendono difficile l'individuazione di materiale valido. L'impressione finale è di aver parlato con una persona dalla mente acuta (si vedano - tra le altre - le intenzioni e il concept alla base della trilogia "The Silent Container"), ma che sa prendere le cose "cum grano salis", senza scadere in un'autocelebrazione magari anche giusta, dopo tanti anni di consensi e di produzioni ad alto livello. Le parole di Lina rimangono in ultimo il viatico migliore per capire opinioni e aspetti personali di uno dei massimi protagonisti della 'nuova' industrial culture.

DEUTSCH NEPAL

"Credo che la rete formata in tutto il mondo dalle cassette, tramite i lenti meccanismi dei servizi postali, sia stata uno dei più importanti vettori per i movimenti post-industrial e post-punk nel mondo occidentale: ha costruito una rete comunicativa tra le persone e ha reso possibile una influenza ed ispirazione reciproca tra la gente che vi prendeva parte, fino a rendere possibile la continuazione della complessa ed eccezionale realtà della cultura sperimentale. Non c'erano barriere tra i diversi modi d'esprimersi, tutte le porte erano aperte..."
(Lina Baby Doll)

 

DEUTSCH NEPAL

"Uno penserebbe che un side-project abbia inizio con delle registrazioni dirette che vengono poi trasposte negli album del progetto... Ma normalmente questi lavori paralleli iniziano con della gente che si ubriaca e registra del materiale, e solo in seguito, quando abbiamo fatto il pieno, mettiamo il tutto su CD e lo proponiamo al pubblico..."
(Lina Baby Doll)

 

DEUTSCH NEPAL

"Ricordo che, la prima volta che ci incontrammo, Roger Karmanik mi disse che non gli piaceva lo strettissimo vestito in lattice rosso che indossavo: gli risposi che non era un problema, visto che di lì a poco mi sarei spogliato... ed è proprio quello che facemmo entrambi..."
(Lina Baby Doll)

 

 

http://www.myspace.com/deutschnepal

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