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Room 104

21-10-2017

VV.AA.

"Visions Of Darkness (In Iranian Contemporary Music)"

Cover VV.AA.

(Cold Spring)

Time: CD 1 (69:12); CD 2 (72:33)

Rating : 7

Il colosso delle sonorità più oscure Cold Spring porta a compimento un'operazione particolarmente interessante: quella di far luce sulla scena dark ambient, ritual, drone e noise di un Paese lontano e controverso come l'Iran, in cui - come spiegano le note ufficiali - la natura astratta di questi generi, nonostante le restrizioni imposte alla cultura giovanile, sta permettendo al settore di mettere radici, laddove invece la musica dance continua a trovare ostacoli poiché è illegale per uomini e donne ballare assieme in pubblico. Spazi di manovra che hanno permesso la creazione di una scena piccola ma vitale, nonostante le difficoltà per i musicisti nell'accedere alle risorse necessarie per migliorare il proprio equipaggiamento. Ciononostante, a livello di resa audio l'intera operazione si attesta su livelli decisamente buoni, mentre la veste grafica del doppio jewel-case, benché suggestiva, si rivela più spartana, rimandando ai soli link ufficiali per raccogliere informazioni sui 21 progetti partecipanti. Nessuno fra i nomi coinvolti fa registrare picchi negativi in alcun senso, ed anche se la forte aderenza a canoni ben codificati (soprattutto nei progetti di matrice drone) ha limitato non poco l'auspicabile dose di diversità che era lecito attendersi da musicisti provenienti da una cultura così differente, non mancano quei soggetti capaci di ergersi in un contesto ben più monolitico di quanto ci si possa aspettare da una compilation. Molti i nomi all'esordio pressoché assoluto, al fianco di act con una discografia già corposa come Xerxes The Dark, Nyctalllz (entrambi guidati dall'attivissimo Morego Dimmer, che opera anche con altri progetti) e Alphaxone e di altri con almeno un lavoro ufficiale alle spalle, come ad esempio Saint Abdullah, Hossein Rangchi ed idft. Fra gli esordienti si segnalano Limen con una "Wherefore The Worm Universe" dal taglio retrò ed analogico che gioca col noise fino a poggiare su di un pattern ritmico compiuto, Reza Solatipour con la dark ambient rituale e dalle sfumature evocative di "Surviving The Darkness" e Poo Yar col toccante piano sommerso dal rumore brulicante di "Buried Alive". Fra i nomi di maggior esperienza svettano invece Xerxes The Dark con la dark ambient buia e gelida di "Longing To Return", Nyctalllz con una "Daeva" che convoglia l'inquieta materia ambientale oscura fra riverberi e rumori e, soprattutto, idft con l'apprezzabile "DT", lugubre ed abissale collage di field recordings e campionamenti. Non un sampler colmo di materiale capace di sconvolgere chi conosce bene certe sonorità, ma comunque uno spaccato interessante e dalla qualità media più che dignitosa di una scena poco nota che può meritatamente ambire a maggiori riconoscimenti da parte di ascoltatori ed addetti ai lavori. Iniziativa complessivamente più che lodevole che i cultori del settore faranno bene a non sottovalutare.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://coldspring.co.uk/

https://coldspring.bandcamp.com/