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Room 105

11-06-2011

SOL INVICTUS

"The Cruellest Month"

Cover SOL INVICTUS

(Auerbach Tonträger)

Time: (57:46)

Rating : 8

Dopo ben sei anni di silenzio i Sol Invictus tornano a firmare un album, e lo fanno con la maestria che gli è propria, evitando sperimentazioni curiose e soluzioni diverse da ciò che li ha resi famosi, ma anzi riappropriandosi di uno stile che loro stessi hanno contribuito a coniare, e che in fin dei conti dimostrano di saper ancora gestire ed interpretare molto meglio dei tanti epigoni in circolazione. Quel che subisce variazioni sostanziali è la formazione che accompagna Tony Wakeford: dei vecchi sodali rimane solo la moglie Renée Rosen; svetta per contro la mole di strumenti e lavoro tecnico di Reeve Malka (sua la produzione, il mastering e il mixaggio), ma anche l'apporto vocale di Andrew King e la partecipazione di Joanne Owen, metà femminile dei Naevus. Se l'impianto di base rimane incentrato quasi sempre su note di chitarra acustica, sorrette generalmente da tonalità neoclassiche protagoniste anche negli arrangiamenti, viene dato maggiore spazio a temi e note folkloriche grazie alle melodie di fisarmonica (particolarmente incisive in "Fool's Ship"), al valzer popolare di "Toys" e a ben tre reinterpretazioni di ballate tradizionali, tra cui svetta "Edward", classico già inserito nell'album "King And Queen" del 1992. Anche la voce di Tony sembra essere notevolmente migliorata cogli anni, più possente e finalmente libera da quelle sbavature che avevano comunque contribuito a renderla celebre. Se la musica riesce a mantenersi sempre su livelli elevati, complice una giusta amalgama tra melodie ispirate, suoni evocativi ed interpreti all'altezza della situazione, non sono da meno i testi, che continuano quella vena allusiva, sempre velata di humour inglese, che contraddistingueva anche le prime liriche di Death In June. Al proposito, non passa inosservata la misteriosa figura del "Bad Luck Bird" dell'omonima canzone uscita anche come singolo, né la corrosiva "Toys", che si scaglia con stile verso una serie di individui per cui il Sole Invitto non nutre particolare affetto (tocca a voi capire chi sono). Pessimismo distaccato, ventate di lieve poesia ed un pizzico di spirito critico continuano ad essere le armi del Wakeford paroliere, ancora caustico a distanza di tanti anni. In definitiva "The Cruellest Month" non è solo un ottimo lavoro, ma la prova che rimanere fedeli a sé stessi - evitando voli pindarici non esenti da sonori capitomboli - aiuta ad invecchiare meglio... almeno artisticamente. Un disco che rende onore alla storia dei Sol Invictus.

Michele Viali

 

http://www.myspace.com/solinvictushq

http://www.prophecyproductions.de/