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Room 105

25-09-2017

KRZYSZTOF PENDERECKI

"Kosmogonia"

Cover KRZYSZTOF PENDERECKI

(Cold Spring)

Time: CD (53:31)

Rating : 9

Ascoltare un disco come questo, e in generale la musica creata dal compositore e direttore d'orchestra polacco Krzysztof Penderecki (classe 1933), fa rivalutare l'intera concezione di 'musica oscura' che un individuo può aver maturato in anni e anni di ascolti e ricerca nelle nicchie più cupe del suono. Contenente quattro composizioni create fra i primi anni '60 e '70, "Kosmogonia" uscì unicamente in vinile per la Philips nel 1974, e solo ora, grazie all'interessamento della sempre più imprescindibile Cold Sping, viene finalmente stampato nel formato CD con un'accurata opera di masterizzazione ed una bella confezione digipack a sei pannelli completa di ampie note relative ai brani. Per intenderci, una delle quattro tracce incluse - segnatamente "De Natura Sonoris II" - faceva parte della soundtrack del capolavoro di Kubrick "Shining", e Penderecki è universalmente noto anche per aver composto musica per le colonne sonore di film come "L'Esorcista", "I Figli Degli Uomini", "Shutter Island", "Fearless" e diversi lavori del maestro David Lynch quali "Cuore Selvaggio", "Inland Empire" ed il recente reboot di "Twin Peaks". Ma Penderecki è anche lodato per le ardimentose tecniche strumentali, sviluppate ad hoc per ottenere il massimo effetto didascalico a supporto di un suono chiamato a commentare immagini forti richiamando sensazioni altrettanto forti, ed in tal senso non sono mancati grandi riconoscimenti a livello internazionale. Detto del personaggio e della sua lunga ed inimitabile carriera, è doveroso tornare al punto iniziale, ossia l'inevitabile paragone fra quel suono, creato con l'ausilio di un'ampia orchestra completa di coro, tenore e soprano (tutti musicisti facenti parte tanto del coro quanto dell'orchestra filarmonica di Varsavia), ed il moderno sound di estrazione dark ambient/industrial, forgiato invece con l'ausilio di tutto quel software che ha permesso a molti di cimentarsi con certa musica dal taglio filmico. Niente di male ad utilizzare il software che la tecnologia mette oggi a disposizione, specie se poi i risultati sono apprezzabili e magari col supporto di un po' di sano hardware, ma oltre 50 anni fa la situazione era radicalmente diversa, e per innovare il suono serviva un'inventiva fuori dal comune. Quel tipo di inventiva era sicuramente appannaggio di Penderecki, il quale, partendo da basi sinfoniche, è riuscito a creare della musica che è doveroso annoverare fra la più inquietante ed oscura mai ascoltata. Un vero e proprio genio ed avanguardista che ha saputo piegare con la massima efficacia le prerogative della strumentazione classica (in primis archi e fiati) alla creazione di un suono lugubre, minaccioso, sinistro, capace di break dal taglio squisitamente ambientale come di ronzanti e/o rumorose cacofonie capaci di far impallidire interi eserciti di noisiers, nonché in grado di mantenere altissima una tensione sempre palpabile. Una pletora di strumenti incastrati alla perfezione per creare il giusto effetto ed accompagnare immagini trasudanti reale inquietudine, senza paura di osare (si veda il poliedrico apporto vocale della title-track) e senza lesinare in termini di carica oscura, onde ottenere il massimo risultato nel far risaltare le immagini più forti delle pellicole che hanno beneficiato della musica firmata dal decano polacco. Quattro autentiche gemme che testimoniano come l'arte senza tempo di Penderecki sia un punto fermo per chiunque voglia avvicinarsi al concetto stesso di 'musica oscura'. Imperdibile.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://coldspring.co.uk/

https://coldspring.bandcamp.com/