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Room 107

05-08-2010

FRANK ROTHKAMM

"Birth Of Primary Cinema From The Spirit Of Sound"

Cover FRANK ROTHKAMM

(Flux Records)

Time: (28:02)

Rating : 7

Un attimo sospeso in una lunga, involontaria riflessione: Frank Rothkamm ha una finestra dello studio frontale alla collina ove l'insegna di Hollywood incombe su Los Angeles, e la scritta, quella scritta, muove ogni tipo di link mentale. Poi un viaggio, ed in aereo verso Copenhagen un sogno, un brusco risveglio, gli occhi fissi sull'oblò e sulle nuvole che scorrono come un dagherrotipo, ed ancora quei link, lenti ma ossessivi che formano nella sua mente pensieri. Cos'è il cinema oggi? Dove sta andando la cinematografia? Quanti e quali tipi di bombardamenti subisce il nostro cervello? È in grado di sopportare, cernire, focalizzare e carpire le migliaia di immagini a cui è involontariamente ma costantemente sottoposto? Perché al cinema di oggi non interessa più il singolo fotogramma, non cerca più l'interazione con un pubblico in cerca di attimi visivi ed emotivi, non crede più da tempo che immagine sia anche sviluppo d'idee, arte visiva. Solo un unico, interminabile bombardamento in grande stile del nostro cervello, senza risparmio, anzi, incrementandone la massiva cattiveria. Aumenta l'offerta in 3D, quotidianamente aumentano i pixel, il digitale porta ad una maggiore definizione del dettaglio, ma non per aumentare la capacità di captarlo: no, non lo vuole il cinema di oggi, che vuole innalzarsi sulle tombe dei fratelli Marx, di Murnau, di Fritz Lang, di Leni Riefenstahl, di tutti coloro che di espressione e di espressionismo cinematografico hanno fatto arte, e su quelle lapidi vuole innalzarne un nuovo manifesto, decretare la morte della loro creatura. Sulle ceneri del cinema come espressione un nuovo impero d'immagini non assimilate, 'spam' ripetuto per il nostro cervello che deve solo visualizzare, non capire. Frank Rothkamm dice no ed il suo spirito germanico, che ha ben radicato nel DNA il cinema/arte, ci offre una sua soluzione, diversa: bloccare le immagini. Siamo alla terza puntata della tetralogia che vi stiamo offrendo di Rothkamm, artista polimorfico e visionario partito dalla Germania anni fa per stabilirsi negli States e proporre la sua musica, intesa non solo come suono ma come forma d'arte; qui in "Birth Of Primary Cinema From The Spirit Of Sound" è installazione mediatica, dodici immagini bellissime in alta risoluzione che scorreranno lentamente sul vostro monitor. Tre minuti circa per ogni immagine e dodici momenti da degustare, osservare, godere nei colori, nei notturni. Dodici fotografie intese come fermo-immagine del cinema, ora in stand-by per ritrovare un'identità archetipica. A volte musica (siamo però nei territori della sperimentazione dodecafonica), a volte solo rumore estratto dall'ambiente di riferimento. Allora c'è l'interno con luce al neon di "Bauhaus" o l'immagine urbana con le voci dei bambini ed i campanellini di "Glockenspiel", l'automobile parcheggiata nel notturno urbano mentre di lato sfrecciano altre automobili. C'è l'autostrada, la pioggia, i clacson e le sirene di "Autobahn", c'è quella collina dove la scritta Hollywood non è nemmeno il top, privilegio concesso ad un'enorme antenna che in "Signal" si manifesta con suoni magnetici di frequenze irradiate. Soprattutto c'è "Serenade" ed il suo immenso contrasto tra il samba, composto ad una semplice tastiera con basi preregistrate, vivace e festoso, e la solitudine di un uomo perso in un'arena desolata e desolante. Un'immagine ricca di simbolismi da fissare per tutta la sua durata. "Birth Of Primary Cinema From The Spirit Of Sound" è un DVD che nelle dodici immagini proposte ha la velleità di essere un'installazione moderna da esibire in casa: i nostri immensi, casalinghi schermi al plasma diventano le tele colorate dalle immagini, e non è paradosso immaginare il nostro salotto come padiglione d'arte, la TV come metafora e fonte di meditazione attiva. Frank Rothkamm vuole fermare il cinema, obbligarci a capire un po' di più, istigarci a non essere più passivi, non più, almeno per ventotto minuti e due secondi. Provate a dedicarvi alle dodici immagini: ventotto minuti e due secondi vi sembreranno eterni, oggi è il tempo a comandare la nostra vita.

Nicola Tenani

 

http://rothkamm.com/

http://www.fluxrecords.com/