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Room 107

16-09-2014

MICROMELANCOLIÉ

"It Doesn't Belong Here"

Cover MICROMELANCOLIÉ

(Zoharum)

Time: (55:13)

Rating : 7

Autore polacco attivo da ormai circa dieci anni sotto vari monicker (prevalentemente Mikrodepresja e quello in esame), sia nel settore audio che in quello video, Robert Skrzynski mette a punto un'opera di sperimentazione post-contemporanea accostabile ad un'arte astratta ricavata da detriti e avanzi di materiale audio. Le fonti sonore utilizzate sono di natura prettamente elettronica: si va dai temi generati da computer ai loop ricavati da nastri, fino a campionamenti e rumori catturati dall'ambiente circostante. Il risultato è una miscela di anomalie sintetiche talvolta sistemate in modo circolare e ripetitivo, altre basate su una certa linearità ed altre ancora improntate all'improvvisazione. Dei quattro brani di cui è composto il CD, le due parti più brevi intitolate "Wedding Songs And Funeral Laments" e "Greetings And Farewell Songs (In Three Parts)" hanno una struttura glitch-ambient basata su clangori, rumori naturali, ritorni audio e frammenti sonori che si stendono su una tela uniforme, generando un effetto misto di oscurità e mistero. Le tracce più lunghe poggiano invece su imponenti pilastri dronici che garantiscono una certa linearità di fondo: entrambe sembrano dei grandi requiem elettronici, sulle cui onde cupe si staglia materiale scelto ad hoc. Nel caso della title-track, è Mia Zabelska a fornire le note piangenti di un violino in grado di dare un tocco straniante al pezzo. Nella mastodontica e conclusiva "Greetings And Farewell Songs (In Four Parts)" le derive rumoristiche diventano frammenti di mondi sognati e immaginati, da incastonare su un grande monolite percorso da remote voci salmodianti. Ciò che rende singolare l'album è il costante uso di materia audio difettosa e scabra, fatta di click, spezzettamenti e salti, quasi a riutilizzare gli scarti audio presi da un'enorme pattumiera sonora in cui finiscono tutti quei ritagli di rumore accantonati da un mondo che divora tutto lasciandosi dietro una lunga scia di rottami. Il risultato è una musica da un lato futuristica e dall'altro povera nel suo riciclo di suoni avanzati e inutili, convertiti ad una messinscena corale, "tableau vivant" dell'epoca contemporanea. Album d'avanguardia e non per tutti, ma dalle grandi potenzialità concettuali. Commento sonoro per molteplici soluzioni visive.

Michele Viali

 

http://www.coughserenades.com/

http://zoharum.com/