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Room 107

26-01-2015

RED PAINTED RED

"Hey Dum Dum"

Cover RED PAINTED RED

(Wrotycz Records)

Time: (37:54)

Rating : 9

Da queste pagine abbiamo avuto il grande privilegio di seguire per intero la carriera del duo di Manchester sorto sulle ceneri dei Mantra, analizzando dal 2007 in avanti sia l'iniziale trilogia di EP che l'album di fine 2011 "I Am Nothing". Quattro prove a dir poco eccelse da parte di due artisti, Simon Carroll (musiche) ed Yvonne Neve (voce), forti non solo di grande esperienza (coi Mantra esordirono nel '97), ma anche e soprattutto di un talento superiore e cristallino in grado di dar vita a momenti di assoluto spessore, oltre le facili classificazioni ed oltre quel trip-hop che senza dubbio è stato un punto di partenza importante. Finalmente usciti dal giro delle autoproduzioni, i due trovano nella polacca Wrotycz l'etichetta dotata della giusta lungimiranza per puntare su di un'opera sicuramente impossibile da rinchiudere nel recinto di qualche filone e/o genere prestabilito, ma per molti versi decisamente più oscura di tanti lavori spacciati per tali. "Hey Dum Dum", secondo full-length elegantemente confezionato in un elegante digipack a tre pannelli, è infatti la prova più scura del duo britannico, il cui songwriting ha raggiunto nuove ed ulteriori vette di personalità, perfezione e ricercatezza proprie di chi sa piegare il suono alle esigenze più personali e recondite, per farne poi gioielli che impressionano per la consistenza delle atmosfere e per l'assoluta padronanza di umori e dettagli. Un album che sprigiona un magnetismo unico, a partire dall'intensità della suadente opener "It's Real" sino alla dolce e ariosa carezza finale "Another Day", fra soluzioni che non pongono mai limiti a sé stesse (senza paura di pescare finanche elementi noise) nella ricerca della più pura perfezione concettuale, in un tessuto sonoro apparentemente minimale, ma che sa incantare con la ricchezza dei suoi preziosismi (esaltati dall'ottima produzione). 38 minuti possono sembrare pochi, ma non se si traducono in nove brani che sono altrettante perle: impossibile non farsi ammaliare dall'incalzante tensione della scura "Late November", dalle cullanti atmosfere di un vademecum per accordarsi serenamente al mondo come "Rhythm Of Life" e via dicendo, sino ad un capolavoro di assoluta bellezza come "I'm No Johnny Cash", dove Yvonne (ora semplicemente Yew), autrice nell'album di una performance esaltante per qualità,sentimento ed espressività, dà il meglio di sé. L'assoluta maestria nell'arrangiare melodie sottili ma fortemente pregnanti e pattern ritmici impeccabili di Simon, combinata all'abile manipolazione di suoni, campionamenti e idee sempre nuove, costituisce la base ideale per consentire a Yew di esprimersi su livelli mai toccati prima quanto a sfumature, istrionismo e carisma, portando l'act su un piano ancor superiore rispetto alle ottime cose già mostrate in precedenza. Sempre più maturi e pronti ad affrontare senza porsi alcun limite la sfida che porta a migliorarsi di volta in volta, anche in quest'occasione vinta su tutta la linea: un act straordinario che continua a sorprenderci ad ogni uscita, regalando emozioni forti con la classe che compete solo ai migliori. Semplicemente imperdibile.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.redpaintedred.com/

http://wrotycz.com/