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Room 107

13-06-2022

MICHAEL STEARNS

"Planetary Unfolding"

Cover MICHAEL STEARNS

(Projekt)

Time: CD (45:15)

Rating : 8.5

Con questa gradita ristampa la seminale e instancabile Projekt non solo riporta sotto gli occhi di tutti una grande gemma del passato, ma inaugura una lunga serie di remastering e ripubblicazioni degli album più significativi della storia della label, per forza maggiore finiti fuori catalogo e purtroppo offuscati dal ricorrente oblio. Da qui in poi, infatti, Sam Rosenthal ha annunciato che rivedranno la stampa ben tredici dei lavori più storici ed importanti, in un audio restaurato digitalmente e in confezioni da collezione. E il viaggio a ritroso alla riscoperta di questi seminali classici non poteva che aver inizio da uno dei piccoli grandi capolavori di Michael Stearns, "Planetary Unfolding". Probabilmente assieme al solo Steve Roach, si può dire che Stearns è senza ombra di dubbio uno dei maestri della space-ambient/new age americana. Nato in Arizona nel '48, nella sua lunga e brillante carriera il compositore di Tucson non si è fatto mancare nulla che non sfiorasse davvero la perfezione. Il suo nome è un punto di riferimento per la nascita e l'evoluzione della musica ambient mondiale, ma i suoi confini hanno conquistato praticamente tutto, dalla televisione, alle colonne sonore, di cui spesso era anche tecnico audio e sound designer, per grandi blockbuster hollywoodiani (da "Titanic" ad "Avatar", dalla Disney ai documentari naturalistici). E una lista infinita di album solisti, collaborazioni, produzioni... "Planetary Unfolding" uscì originalmente nel 1981 in vinile e cassetta, per la losangelina Continuum Montage. Nei quattro decenni a seguire l'album venne ripreso e rimesso in catalogo da svariate label indipendenti, e adesso, grazie alla passione sempre ricambiata di Rosenthal e della sua indiscutibile Projekt, finalmente le generazioni giovani (e non solo) possono gustarsi appieno questo quarto lavoro del polistrumentista americano, un vero gioiello della ambient/space/new age. Un album adesso ancora più godibile, grazie all'odierna tecnologia. Una partenza puramente ambient, affidata a sperimentazioni drone, che però incolla l'ascoltatore con inattese evoluzioni, mai banali, sempre mozzafiato, decisamente avanti per i tempi (il remastering stereo di Bob Olhsson rende il tutto ancor più ineccepibile e cristallino). È così finalmente ci si può godere un lavoro già maturo, già proiettato in avanti, che non lascia un attimo di respiro per la bellezza minimale con cui Stearns mescola, rimonta e sincronizza suoni con un'estetica all'avanguardia. Tappeti di tastiere monocromatici, intrecci psichedelici realizzati da strumentazioni impensabili, voci femminili che incantano, e ci si accorge di infrangere i limiti di un genere tutt'altro che ingenuo. Un risveglio dei sensi, un'anabasi di suoni mai sentiti, variegati e senza confini, persino più immediato del collega Roach o altri. Con questa pubblicazione si ha finalmente l'occasione di riscoprire un album fondamentale per lo studio del genere, in grado di illuminare magari i novizi autodidatti, spesso un po' sperduti in queste immense discografie in cui non si sa bene da dove partire. "Planetary Unfolding" è la porta d'ingresso migliore per perdersi nell'universo new age/electronic, e sbirciando anche la confezione digipack a sei pannelli con l'originale e magnifico artwork, non lo si può far scappare.

Max Firinu

 

http://michaelstearns.com/

https://www.projekt.com/