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21-04-2007
TRIBE OF CIRCLE
Se vuoi la pace, prepara la guerra!

di Michele Viali
Parlare con JeanPaul Antelmi dà un piacere particolare, come se si stesse parlando con una persona che si frequenta da molto. Non ci sono pose, ambiguità o doppi sensi nelle parole di questo marsigliese nelle cui vene scorre sangue italiano. Ha le idee chiare e si è fatto un'opinione sulla musica, sulla vita e su quanto gli succede intorno, e non ha certo paura di dirci la sua con estrema franchezza. JeanPaul è un entomologo dell'umanità, un musicista che produce industrial, ma non ascolta industrial. Il suo nuovo album "Children Of A Weakened God" si è rivelato incisivo e trascinante proprio perché riesce a tradurre lo spirito schietto e chiaro del suo creatore, senza timori o mezzi termini. Alle righe che vi apprestate a leggere va fatto un piccolo appunto: il nostro intervistato ha preferito non rispondere a tre domande che gli erano state poste riguardo la sua partecipazione alla celebre e maledetta compilation dedicata a Corneliu Codreanu (pubblicata nel 2001), una delle maggiori release collettive in ambito martial-industrial. Il motivo risiede nei problemi intercorsi tra i partecipanti e il co-organizzatore del lavoro, in pratica il lato rumeno del progetto (l'altra parte dell'organizzazione era italiana), il quale sembra sia scomparso senza tener fede agli accordi presi con gli artisti, che di conseguenza hanno preferito astenersi dal parlare della loro partecipazione. Noi abbiamo quindi omesso dall'intervista le domande che erano state fatte a JeanPaul al riguardo, rispettando il suo silenzio e sottolineando il suo giudizio comunque positivo riguardo la resa artistica di tutta l'operazione. Dato che i partecipanti al 'Codreanu tribute' hanno sempre preso le distanze da questo lavoro per i motivi più assurdi o con le giustificazioni più goffe, mi auguro personalmente che prima o poi qualcuno abbia il coraggio di parlare apertamente di questa compilation, di certo tra le più 'scottanti' del genere industrial. L'atteggiamento tenuto da Tribe Of Circle al riguardo rimane sicuramente tra i più dignitosi e in linea con la fierezza che lo contraddistingue.
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"Children Of A Weakened God": un titolo poderoso che è al tempo stesso una sentenza importante. Perché hai scelto questa frase per il tuo nuovo album? Chi sono i 'figli' e chi è il 'dio indebolito' a cui alludi?
"Se Dio esiste deve essere molto debole di questi tempi, se lascia la sua opera abbandonata e pestata da tutti gli avvenimenti che ben conosciamo. Siamo in un'epoca in cui ancora si uccide per lui, nel suo nome, anche se le vere ragioni, ben più oscure, sono finanziarie. 'Noi' tutti siamo quindi i figli di un'entità suprema che è scomparsa (Dio è morto?), e la nostra responsabilità negli avvenimenti attuali è decuplicata."
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Dove hai preso la meravigliosa foto per la copertina di "Children Of A Weakened God"?
"Dalla splendida statua di Frederick Hart esposta alla cattedrale nazionale di Washington: si intitola 'Ex Nihilo', che significa 'a partire dal nulla'... è superba e si sposa perfettamente al tema dell'album."
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Quest'album è stato pubblicato dopo cinque anni di silenzio (nel 2001 avevi pubblicato il tuo precedente lavoro "The Advent Of Redemption"). Perché hai aspettato tutto questo tempo? Hai lavorato a qualche altro progetto musicale durante questi anni?
"Ci sono stati molti cambiamenti importanti nella mia vita e, per dirla tutta, credo che inconsciamente ho sentito il bisogno di allontanarmi un po' dalla scena industriale, al fine di averne una visione globale e d'insieme, poiché più si guardano le cose da vicino, più appaiono sfocate. Inoltre non volevo pubblicare un album giusto per farne uscire uno, dandomi un tempo definito tra una uscita e l'altra. 'Children Of A Weakened God' è sicuramente il lavoro più compiuto che ho realizzato fino ad ora, nel senso che ho curato attentamente ogni dettaglio, ogni sequenza etc., ci ho lavorato enormemente per esserne soddisfatto al 100%. Perciò questo disco mi ha portato via più tempo di quanto avrei creduto. Al di là di questo, ho lavorato con un mio amico ad uno dei suoi cortometraggi, fatto che mi ha fornito una nuova esperienza veramente interessante."
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In "Children Of A Weakened God" ci sono molti riferimenti alla decadenza del mondo moderno (penso a titoli come "The Land Of The Fallen Suns" o alla title-track). Qual è la tua opinione riguardo a questo argomento?
"La mia opinione non ha nessuna importanza. In tutti i miei lavori ho voluto rimanere nell'ambito della suggestione e del suggerimento, affinché la gente potesse riflettere da sola qualora ne avesse avuto voglia. Fornire la mia opinione chiuderebbe una parentesi sul lavoro effettuato, quando invece ognuno può avere il suo punto di vista nel momento in cui il mio lavoro stimola all'introspezione e alla riflessione. Io non faccio altro che sottolineare e puntare il dito su certe questioni che considero importanti, e in cui è difficile non sentirsi coinvolti!"
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Hai dedicato una traccia ("Coranic Submission part 2") alla memoria di Theo Van Gogh. Molti artisti della brown area, come i francesi Dawn And Dusk Entwined e il progetto italiano Rose Rovine E Amanti, hanno dedicato brani a questo scomodo artista olandese, ucciso qualche anno fa da un fondamentalista musulmano per motivi religiosi. Perché hai scelto di ricordarlo in questo modo? Pensi che Theo sia stato un martire dell'Europa moderna?
"Dopo la morte di Theo Van Gogh avevo l'abitudine, durante i concerti per l'album 'Advent Of Redemption', di dedicargli la traccia 'Coranic Submission' (pubblicata nell'album 'Rien Ne Disparait Jamais Vraiment...'). Dopodichè sono avvenute tante cose (gli attentati nel mondo, le caricature di Maometto, i sobborghi francesi incendiati, l'insabbiamento del conflitto israelo-palestinese) che mi hanno portato a concepire una seconda parte di 'Coranic Submission', e i tempi erano ormai maturi per dedicare ufficialmente il brano a Theo Van Gogh. Anche se non amo l'espressione 'martire', la si può effettivamente applicare a questo caso. Quando ho visto il film di Theo Van Gogh 'Submission', straordinario e potente sia visivamente che esteticamente, mi sono chiesto come si possa perdere la vita per aver realizzato un'opera come questa, anche davanti a dei pazzi. Alla fine dei conti io una piccola idea ce l'ho, voi no?"

"In realtà non penso che la guerra sia salutare, ma talvolta ci sono delle 'crisi necessarie' che non si concludono, se non con un conflitto."
(JeanPaul Antelmi)
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C'è un importante riferimento all'Islam nella traccia "Coranic Submission part 2". Innanzitutto vorrei chiederti cosa intendi esattamente con le parole 'sottomissione coranica', e quindi quali sono le relazioni tematiche che intercorrono tra la prima parte del brano (pubblicata nel tuo album "Rien Ne Disparait Jamais Vraiment...") e la seconda parte.
"È scritto tutto nel Corano. Alcuni parlano di interpretazione, ma quando lo si va a leggere ci si rende conto che c'è ben poco da interpretare. Penso che nel Corano ci sia la volontà di sottomettere le persone. Attenzione: ho la stessa opinione riguardo alla Bibbia, solo che col tempo noi siamo riusciti a venir fuori da questa situazione e il periodo dell'inquisizione è adesso molto lontano. In occidente colui che non rispetta la 'volontà di Dio' non rischia la morte, salvo qualche eccezione relazionata a piccoli gruppi di estremisti (anti-abortisti etc...)."
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Puoi spiegare il significato del passo del Corano che citi nel tuo album (Sourat XLVII - Versi 1-21)?
"C'è un piccolo errore: il passo riguarda i versetti 4 e 21, ma non ha alcuna importanza, poiché non avrei potuto citare decine di versetti. Come ho già detto, non amo 'spiegare' ciò che si deve capire nei miei testi. Piuttosto, invito tutti quelli che sono interessati a prendere un Corano e leggerlo per farsi un'opinione. Senza divulgare nulla, citerei solo qualche passaggio riguardante la Charia: 'Prendi una pietra troppo piccola e lei non morirà, prendi una pietra troppo grande e lei morirà troppo rapidamente' (riguardante la lapidazione delle donne). 'Combatteteli fino a che voi non abbiate più da temere la tentazione, e che l'unico culto sia quello di Allah'. 'O credenti, non abbiate per amici giudei o cristiani; sono amici gli uni con gli altri. Colui che li avrà per amici finirà per assomigliargli, e Dio non sarà certo la guida dei perversi.' Chi può ancora parlare di 'interpretazione' dopo queste frasi? Io non vedo in che modo queste possano essere parole di pace e di amore... Ma forse mi sto sbagliando, allora aspetto delle risposte!"
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"Si Vis Pacem Para Bellum": perché hai usato un titolo così aggressivo? Pensi che abbiamo bisogno di una guerra per ottenere un periodo di pace?
"In realtà non penso che la guerra sia salutare, ma talvolta ci sono delle 'crisi necessarie' che non si concludono, se non con un conflitto. È triste ma è così, è nella natura umana. L'uomo fa la guerra da quando esiste, malgrado la sua evoluzione psicologica e tecnologica. Noi non ci siamo placati col tempo, c'è sempre questa volontà di far diminuire la tensione che ci anima biologicamente, e questa diminuzione è espletata spesso tramite un conflitto. In qualche modo è la calma prima e dopo la tempesta, è la dualità che ci anima. L'uomo è un lupo un giorno e un agnello il giorno dopo."
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Nel tuo ultimo album hai usato spesso delle sentenze latine come titoli dei brani. Perché hai scelto questa lingua antica? Sei forse interessato al periodo della latinità, come molti gruppi della brown e grey area?
"Non in particolare. Ho voluto utilizzare titoli in latino per avvicinarmi al tema dell'album. Inoltre, se si pensa alla caduta dell'Impero Romano (che comincia ad assomigliare al nostro attuale declino, come due gocce d'acqua), era interessante inserire questa lingua come messaggio, in qualche modo, 'subliminale'."
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Il testo della traccia "Frères Humains... Frères Ennemis" è tratto da un epitaffio dello scrittore francese medievale François Villon, segnatamente dalla sua opera "La Ballad Des Pendus". Come mai hai deciso di utilizzare questo breve poema dal sapore macabro per una musica industrial?
"È soprattutto il titolo magistrale di Leo Ferré (poeta e musicista monegasco morto nel 1993, nda) che mi ha spinto a realizzarne una versione personale. In più, questo testo si sposa perfettamente a ciò che voglio sottolineare in quest'album: è un componimento avanguardista per l'epoca in cui è stato scritto, è bello e oscuro al tempo stesso. Quando si pensa alla storia del suo compositore, non posso che essere emozionato e personalmente toccato. Ho dunque tentato di farne una 'poesia sonora', cercando di rimanere il più fedele possibile all'interpretazione dei due protagonisti."

"'Noi' tutti siamo i figli di un'entità suprema che è scomparsa, e la nostra responsabilità negli avvenimenti attuali è decuplicata. "
(JeanPaul Antelmi)
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Nel brano "Tabula Rasa" c'è una partecipazione speciale: Simone Salvatori, ovvero Spiritual Front. Come mai hai deciso di collaborare con Simone? Quali sono i tuoi rapporti con lui?
"Era molto tempo che io e Simone volevamo fare qualcosa insieme, e quando ho composto 'Tabula Rasa' ho pensato automaticamente a lui. E il risultato è stato eccellente! Riguardo alle mie relazioni con lui, lo detesto!! Scherzo, è una delle persone che apprezzo di più in questo ambiente: è folle, onesto e leale, è un grande amico. Non ci siamo mai persi di vista durante tutti questi anni. Non dubito un solo istante che lavoreremo ancora insieme nel futuro più prossimo."
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Penso che ci sia una forte vena nichilista nei tuoi brani, così come nella musica di Spiritual Front. Cosa puoi dirci al riguardo?
"Sì, lo penso anch'io. Ma io e Simone non intendiamo il nichilismo allo stesso modo, anche se è vero che è un tema che ci lega."
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Il libretto di "Children Of A Weakened God" si chiude con una lunghissima serie di "fuck-off" in luogo dei soliti ringraziamenti. Perché hai scelto questo finale controverso e, ancora, nichilista?
"Era per mettere fine a una serie di idee che alcune persone avevano su di me, e anche per mettere un po' di humour in mezzo a tante 'cose serie'. D'altro canto, l'ironia è proprio ciò che manca in tutto quel che si fa attualmente. È necessario saper ridere di sé e servirsene in questo modo, al tempo stesso ti permette anche di inserire alcune paroline che fanno sempre bene (ride, nda)."
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Quali sono le fonti d'ispirazione per la tua musica?
"Globalmente parlando, direi l'umanità e il suo rapporto con le cose, il suo dualismo, i suoi dubbi, il suo bisogno di controllo, la spiritualità e la psicologia. L'essere umano è una specie così strana, straordinaria e orribile al tempo stesso."
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Quali sono le band del passato che preferisci?
"Questione molto vasta, amo cose talmente differenti... Posso ascoltare un vecchio disco dei Bolt Thrower e continuare con Unit Moebius, Pink Floyd o Lisa Gerrard..."
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Pensi che ci siano, al giorno d'oggi, progetti veramente validi nella scena industrial?
"Hmmmm, ad essere onesto ascolto molto poco la musica industrial, a parte qualche eccezione, ma non potrei dare un parere valido al proposito. Ho alcuni amici che spesso mi fanno ascoltare qualche novità (ride, nda)."
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Questo è il terzo titolo di Tribe Of Circle pubblicato dalla label Hau Ruck! di Albin Julius. Com'è nata la collaborazione artistica tra te e Albin?
"Questa collaborazione è nata in modo molto veloce. Ho inviato 10 demo ad un gruppo ristretto di persone, e Albin è stato uno dei primi a rispondere ed ad essere interessato a Tribe Of Circle (la prima label in assoluto a farlo è stata la Athanor). Poco dopo abbiamo realizzato il 7 pollici 'Altered States', e da quel momento non ci siamo più separati. Quel vecchio orso è veramente un tipo geniale."
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Dalla Francia arrivano molti importanti artisti della grey area, come Les Joyaux De La Princesse, Dernière Volonté, I-C-K, Nocturne e altri ancora. Quali sono i tuoi rapporti con questi artisti?
"Che ti devo dire? Che andiamo a fare i pic-nic insieme ogni domenica? (ride, nda). Les Joyaux De La Princesse e Dernière Volonté sono artisti talentuosi con cui ho avuto molto piacere a dividere la scena, e spero che ciò succeda ancora al più presto! Quanto agli altri nomi menzionati, non li conosco, salvo qualche membro di I-C-K che ho incrociato molto tempo fa."
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Cosa pensi riguardo alla scena industrial francese?
"Poca gente, ma buona. Purtroppo la Francia non è un paese adatto per questo tipo di musica."
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Tornando alla tua musica, stai organizzando delle date dal vivo?
"Sto lavorando attualmente per presentare anche in concerto 'Children Of A Weakened God'. Ciò ha portato via un bel po' di tempo, poiché avevo bisogno di ricreare una line-up, ma sembra che ormai siamo pronti. Non resta che organizzare le date con i promotori."

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Pensi che i nostri lettori riusciranno a vederti suonare in Italia?
"Lo spero e al più presto, anche se ho spesso avuto sfortuna (annullamenti etc...). Sarebbe veramente emozionante e speciale per me suonare in Italia, che io considero come la mia seconda patria. Dico dunque a tutti: a presto! A NOI!"
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Ultima domanda: quando riusciremo a vedere un sito web di Tribe Of Circle?
"Il sito è pronto da parecchio, ma mi sono sempre rifiutato di metterlo online perché pensavo che fosse contrario allo spirito di Tribe Of Circle. Tuttavia, dopo molte richieste, lo renderò finalmente operativo. Attualmente è in fase di rimaneggiamento, ma non dovrebbe tardare ad arrivare! State connessi!"
http://www.hauruck.org/