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Room 104

25-06-2011

VV.AA.

"Trilogia Incubica"

Cover VV.AA.

(Gradual Hate Records)

Time: DVD (89:08) CD (48:00)

Rating : 6.5

Opera totale e complessa questa "Trilogia Incubica", che trova le sue radici nel lontano 2006, quando gli argentini Diego Arandojo e Sebastiàn Zurutuza diedero vita al movimento artistico Incubico col fine di unire elementi estetici, filosofici e socio-culturali, mirando a riscoprire una simbologia che non trova spazio nei canali culturali ufficiali, e che vede la sua essenza in qualcosa di mitico e universale. A livello tematico si mira a penetrare nel passato per estrarne messaggi atemporali, da proiettare nel futuro imminente per mezzo della tecnologia moderna. In un periodo di relativismo questo duo cerca di proporre argomenti fissi e immutabili, sintetizzando l'idea di Incubismo (neologismo creato dalla fusione dei termini Incubo e Cubismo) come azione iconoclasta, legata alla magia, al mito e alla leggenda. Entrando nel concreto, l'opera è composta da tre elementi diversi sviluppati tra il 2006 e il 2009: un CD, un DVD e un manifesto. Quest'ultimo spiega nel dettaglio i princìpi della trilogia, tracciandone le coordinate e le finalità. Il DVD è invece diviso in una prima sezione basata su tre lunghi videoclip, creati da Arandojo e musicati da Zurutuza sotto le spoglie di Fluor (Fraternitas Luminis Universalis Ordo): non siamo dinnanzi a delle vere e proprie riprese (eccetto qualche stralcio, incluso nel terzo filmato "Opus 23"), ma ad un coacervo di colori lisergici che attraversano immagini sgranate, sovrapposte ed effettate in vario modo, una sorta di trip visivo accompagnato da suoni duri e industriali, spesso dotati di sequenze para-ritmiche e di inserimenti rumoristici e cacofonici. Nel complesso salta all'occhio l'insistito volto del magus Aleister Crowley sul finire del primo filmato "Cycle Of Thule", riferimento necessario per comprendere le basi del progetto. L'altra sezione del disco è intitolata "The Rites" e contiene le riprese (alquanto approssimative e non dotate di opportuna illuminazione) di presunti rituali: più statico e forse non totalmente comprensibile "Process Cube-Incubic" del 2007, commentato da un anonimo e tranquillo accompagnamento musicale, più comunicativo "Incubic Rite n°31" risalente al 2009, e qui ben sorretto dal noise catacombale di Kazeria, discreto progetto argentino nato in tempi recenti. Il CD firmato Fluor - confezionato in una custodia apribile - fu autoprodotto in origine nel 2006, ed ora riproposto in versione 'rinnovata' e rimasterizzata. In parte include l'omonimo tema sonoro usato per il primo mediometraggio del DVD e fa leva su un noise evocativo, ventoso, rotto da ritmiche possenti e imperiose, a cui vengono accostati spoken esplicativi stesi su dense e piatte distese sonore. Il tutto tende a ricreare l'immanente e imperitura Thule per mezzo di uno stile ben noto, ma orchestrato in maniera intelligente. Dall'intera opera - non facilmente comprensibile nel suo ermetismo e nella sua volontà di toccare questioni diverse e assolute - emana un sentore di magia antica ed esoterismo, evidenziato da alcuni punti fermi come Evola, Dee, Dario Martinez ed Eliphas Levi. In definitiva la parte video è forse quella più deficitaria, la parte audio quella più in linea con le codificazioni electro-industriali e la parte concettuale la più innovativa, ma anche la meno accessibile. Lo sforzo di costruire qualcosa di grande merita comunque un'attenzione che potrebbe suscitare profondi interessi o lasciare interdetti, ma di certo non indifferenti. Complicato e ambizioso.

Michele Viali

 

http://www.incubico.arandojo.com.ar/

http://www.gradualhate.info/