23-07-2007
VV.AA.
"Tal Mont De Lune"
(Final Muzik)
Time: (69:34)
Rating : 8
Recuperiamo volentieri questa interessante compilation internazionale edita dall'italica Final Muzik lo scorso anno, vista la qualità evidenziata dai 14 act partecipanti, per lo più alle prese con materiale inedito, nuove versioni e tracce catturate dal vivo. Apre bene il progetto belga The Last Fall col piano ed il sottofondo ambient/industriale di "Treasure", prima di lasciare il posto a cinque realtà italiane: All My Faith Lost... con l'esclusiva "Land's End" (una delicata e gelida carezza), Foresta Di Ferro con la nuova versione dell'ottima "La Ultime Gnot (Ave Maria)", Inner Glory con la ballata folk sommessamente solenne "Evening Of A New Day" (un inedito del 2001), We Wait For The Snow col suggestivo inedito dal sottofondo evocativo "Dharma" e la Camerata Mediolanense, la cui splendida "O Tu Che Vieni Al Doloroso Ospizio" è stata catturata dal vivo a Toledo il 15 settembre 2001. Lo stimato artista australiano John Murphy si presenta sia coi suoi compari di Knifeladder (bene l'ipnotica ed alienante "Carousel") che col progetto Shining Vril (decisamente più ambientale "A Secret God"), mentre anche Sally Doherty And The Sumacs figurano in veste live, con la brava cantautrice inglese che guida le danze nella mirabile "Gold" (registrata a Sheffield nel novembre 2001); aggiungono un tocco medievale gli americani The Soil Bleeds Black col valido inedito "Spiritus Patitur", poi si torna a parlare italiano con gli apprezzati Argine (bella l'inedita 'Moon Version' dell'intensa ballata folk "In Silenzio"), coi sorprendenti Crisantemo Del Carrione (con l'inedita 'Final Version' dell'eccellente "Il Ballo Della Peste") e con Northgate, quest'ultimo presente con l'inedita, groovy e cupa traccia industrial/elettronica "A Blind Squirrel On The Drumkit!". Chiude i 70 minuti della raccolta Manifesto, progetto svedese che nella notevole "The Pillar Upon Which The World Rests" combina sonorità industrial a sample del Terzo Reich, contestualizzando il tutto in maniera sicuramente efficace con risultati convincenti. Bene la confezione, un lussuoso digipack in bianco e nero che, pur in assenza di booklet, trova lo spazio per spiegare le motivazioni dietro al suggestivo titolo del sampler. Una compilation che punta tutto sulla qualità della proposta, che fortunatamente rimane molto alta per tutta la durata del dischetto: se a ciò aggiungiamo la massiccia presenza di materiale inedito, raro ed esclusivo, va da sé che siamo di fronte ad un'opera decisamente appetibile, già divenuta meritatamente un piccolo oggetto di culto nella scena industrial, dark ambient, neofolk, ethereal e affini. Musica di spessore per veri cultori.
Roberto Alessandro Filippozzi