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Room 104

04-02-2007

LUASA RAELON

"Season Of The Witch"

Cover LUASA RAELON

(Snip-Snip)

Time: (41:49)

Rating : 8

David Reed si è costruito negli ultimi tempi una solida fama nel ribollente calderone della dark ambient made in USA, scuola che sempre più prepotentemente ha sostituito per numero e qualità quella agonizzante legata alla Cold Meat Industry, da anni persa nei meandri di una vomitevole auto-compiacenza. Oltreoceano, invece, la scena (per quanto comunque limitata, sia ben chiaro) non mostra segni di cedimento e procede imperterrita a sfornare dischi di spessore e fuori dal comune. Tra i quali rientra a buon diritto questo "Season Of The Witch", ultimo capitolo di una discografia a firma Luasa Raelon di imbarazzante ampiezza, contando i CD-R, le cassette e le svariate autoproduzioni. I cinque brani del disco (per un totale di poco meno di 45 minuti) sono costruiti in modo molto intelligente, incastonando rumori cristallini su tappeti piacevolmente immobili, melodie in evoluzione su strani pattern ritmici di colossale ampiezza e profondi drones su nebbiosi scenari nei quali le basse frequenze sono sì presenti, ma non preponderanti. Non un minuto di calo, non un secondo di quei 'riempitivi' ai quali spesso i gruppi dark ambient ricorrono per diluire le idee e gonfiarle fino a durate estenuanti: qui è tutto arrosto e niente fumo. E la carne doveva essere di prima scelta, pure... L'aria che si respira nel disco riporta alla mente luoghi abbandonati e capannoni in disarmo attraverso cui si muovono strane creature, in chissà quali faccende affaccendate. Come per tutti i dischi del genere, l'ascolto in cuffia regala dettagli che un distratto passaggio con l'autoradio (o l'IPOD) fa naturalmente scomparire, e dona ulteriore significato ad un disco decisamente bello, che potrebbe piacere anche al di fuori della ristretta cerchia degli aficionados dell'ambient più cupa. Unica pecca è la grafica troppo scarna e minimale (da notare comunque la strana copertina...), ma penso di poterlo ritenere un peccatuccio veniale. Per il resto, promosso, e a pieni voti...

Mauro Berchi

 

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