06-03-2007
BLEIBURG
"Pieces Of A Broken Dream"
(Cold Spring/Audioglobe)
Time: CD1 (71:09) CD2 (78:19)
Rating : 7.5
La strana creatura di Stefan Rukavina, artista croato residente in Germania, muove i suoi primi passi nel '99 col 7" "Chess Board", edito da quella Thaglasz che nacque inizialmente - proprio per mano dello stesso Stefan - come fanclub dei Death In June (pubblicando anche una fanzine ufficiale) e che poi si trasformò in una vera e propria label, divenuta celebre grazie ad una serie di lussuose ed ormai introvabili compilation. Nel 2003 è poi arrivato il sontuoso doppio LP "Domobran", che ha consacrato il nome Bleiburg nel 'gotha' della cosiddetta 'brown area' grazie ad una serie di importanti collaborazioni, che si sono rivelate il fulcro stesso del songwriting di Stefan, il quale ha dato ad intendere di prediligere la scrittura a più mani con altri artisti dediti a sonorità industrial e neofolk. Mentre sarà difficile riuscire a collezionare l'opera omnia di Bleiburg, complici i 16 dischetti (!!!) dedicati a questo interessante progetto dalla nostrana Old Europa Cafè (per lo più edizioni doppie, nonché una quadrupla), risulterà ben più facile mettere le mani su questa succosa doppia raccolta di materiale dell'artista croato, edita dalla sempre attenta Cold Spring e comprendente 24 brani per una durata complessiva che sfiora i 150 minuti. Sette sono le canzoni firmate solamente da Bleiburg, mente i restanti 17 brani vedono Stefan collaborare con tutta una serie di act più o meno noti quali Cawatana, The Soil Bleeds Black, Gregorio Bardini, Thorn Agram, Obscure Resistance, Harvest Rain, Lonsai Maikov, Larrnakh, Project Toth, Aube, Nocturne, Cellar Of Rats, Telepherique, Amir Bagheri e Vidna Obmana. Talune collaborazioni le avevamo già sentite tanto sulle uscite firmate Bleiburg quanto sulle compilation targate Thaglasz: dal primo dischetto, decisamente più orientato verso sonorità neofolk e soundscapes dai toni magniloquenti, si segnalano in particolar modo le canzoni firmate assieme a Cawatana (l'epica e possente "Batschka", scandita da sezioni di fiati), The Soil Bleeds Black (una "The Death Rattle" dai toni sacrali), Gregorio Bardini (che in "Nuova Europa" cattura declamazioni sull'indipendenza della Croazia nel '41, tema assai caro a Mr. Rukavina), Lonsai Maikov ("Six" è pura intensità neofolk con un forte pathos vocale) e Thorn Agram ("U Hramu Slobode" è ben divisa tra elettronica, sporadici ma indovinati inserti percussivi e spoken vocals), mentre le tracce firmate dal solo Stefan - ad esclusione dell'opprimente ed industriale "Notwende 2004" - odorano di colonna sonora per immagini sbiadite di storia dell'Europa del secolo scorso. Decisamente più ostico ed opprimente il secondo dischetto, che a fianco della minimale "We Are Everywhere" e della sferzata industriale "Muezzin Pop" propone rumorose collaborazioni con artisti molto quotati in campo ambient e industrial, tra le quali spiccano per durata quelle messe in atto con Aube ("Soshite Sorekara" raggiunge quota 15 minuti...) e Cellar Of Rats ("The Days Of Storm" supera i 16 minuti!). Potremmo asserire che la musica di Bleiburg è più interessante quando Stefan collabora con altri artisti, il che, valutando il suo lavoro 'a due mani', è probabilmente vero, ma è il valore complessivo di release come questa che deve essere premiato, e pertanto ci sentiamo di consigliare questo doppio album tanto a chi deve ancora avvicinarsi al sound di Bleiburg quanto a chi già ne ha apprezzato le gesta, fermo restando che siamo di fronte ad una materia sonora destinata ai soli cultori della 'brown area'.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.dark-transmission.de/