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Room 106

23-04-2025

PITCHSHIFTER

"Peel Sessions 1991-93 (A BBC Recording)"

Cover PITCHSHIFTER

(Cold Spring)

Time: CD (27:32)

Rating : 7.5

Fra le tante illustri operazioni di recupero discografico che ne accrescono il blasone, la britannica Cold Spring aggiunge ora la prima pubblicazione ufficiale delle storiche "Peel Sessions" dei seminali Pitchshifter, che avviene in grande stile nei formati CD digipack a sei pannelli, LP nero ed LP bianco (500 copie), cui si aggiungono le 100 copie dell'LP bianco/nero in vendita unicamente presso la band. Le sei tracce, registrate in due distinte sessioni dal gruppo di Nottingham ai Maida Vale Studios (una nella primavera del '91 e l'altra in quella del '93), risalgono al primo storico periodo dell'act inglese (quello antecedente alla svolta più "trasversale" che sarebbe poi seguita), quando i Nostri, assieme ai connazionali Godflesh, erano autentici pionieri di ciò che sarebbe stato definito "industrial metal". Soprattutto il debut album, emblematicamente intitolato "Industrial", fu pioniere di un incrocio truce e spietato fra metal e noise, condito da quella voce così affine a certo primevo death metal da far coniare alla band la definizione "death industrial" per il proprio sound (anche se oggi quella dicitura appartiene a ben altri creatori di incubi sonori che, col metal, poco o nulla hanno a che fare). Purtroppo quello sconvolgente esordio non viene omaggiato nella release in esame, neppure nella sessione del '91, composta già da brani che l'anno seguente sarebbero apparsi sull'EP "Submit", inclusa quella "Dry Riser Inlet" esemplificativa, col suo groove, di un suono in buona parte già "ripulito" e per molti versi "più musicale" rispetto ad un debut dalle dinamiche decisamente più opprimenti. Stesso discorso per la sessione del '93, con due estratti dal secondo album del medesimo anno "Desensitized", fra cui quella "(A Higher Form of) Killing" che, assieme a "Deconstruction" (altro ripescaggio dal suddetto EP), evidenzia come anche la fase ritmica, con le sue bordate d'impatto deflagrante, stesse mirando più in alto rispetto agli esordi. Le fonti audio prese direttamente dagli archivi della BBC ed il mastering a cura di Martin Bowes garantiscono il perfetto recupero dei brani, che ci restituiscono una fedele istantanea della durezza di quella band audace e devastante che infranse ostiche barriere, influenzando nel tempo tutta una folta schiera di artisti che va dai primi Fear Factory ai Khost attuali.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://pitchshifteruk.bandcamp.com/

https://coldspring.co.uk/