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Room 107

10-12-2007

PURE H

"Signia"

Cover PURE H

(Pharmafabrik)

Time: (76:25)

Rating : 7.5

Attivo sin dal '93, il progetto sloveno Pure H si è contraddistinto negli anni per aver esplorato i meandri della musica elettronica e sperimentale, passando da un nucleo iniziale a due (un produttore ed un artista visuale) allo status di vera e propria band - almeno per quanto riguarda i live - grazie all'innesto di un batterista, un bassista ed un chitarrista. Tre album hanno così preso forma tra il '94 ed il 2005, e proprio dall'ultima fatica di due anni fa, "Anadonia", dobbiamo ripartire, poiché la title-track dell'opera qui in esame altro non è che la traccia iniziale di tale full-length, qui remixata da dieci artisti di spessore, alcuni dei quali molto noti nelle rispettive nicchie stilistiche. Apre le danze il remix del nostro Eraldo Bernocchi (la mente dietro a Sigillum S, fra le tantissime altre cose), decisamente avvolgente e magnetico, mentre quello curato dal sudafricano Chris Wood si presenta molto più caotico, nervoso ed inquieto; più macchinosa, industrialoide, cupa e minacciosa la rilettura curata dall'attivissimo inglese DJ Surgeon, cui segue quella più ritmica ed 'acida' per mano del tedesco Wodan. La manipolazione dei longevi inglesi PCM apre macchinosa e malsana per poi svelare una deflagrazione drum'n'bass, ma dietro l'angolo c'è il californiano Richard Dunlap, pronto a trasformare il brano in un vero e proprio incubo industriale; inquietante e bizzarra la versione curata dal folle tedesco Burp, mentre MoShang (da Taiwan) ci offre un'interpretazione decisamente meno ostica e più solare. Il trio d'improvvisazione giapponese Psychedelic Desert ci offre la rilettura più lunga (e forse anche la più inquietante) dell'intero CD, mentre il finale spetta allo storico rumorista (anch'egli giapponese) K.K. Null, il quale ovviamente si prodiga in una versione noise abrasiva e pesante. Avrete capito che si tratta di un'operazione ben lontana dal concetto di remix proprio della scena elettronica: qui siamo di fronte ad autentiche manipolazioni sonore di musica che già in origine esce dagli schemi, ed il risultato è pertanto consigliabile quasi esclusivamente ai cultori dei nomi coinvolti ed agli 'psiconauti' più avventurosi, nonché agli amanti della sperimentazione sonora di qualità.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.pharmafabrik.com/