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Recensione
01-04-2021 : CASIA
CASIA
Progetto nuovo e letteralmente esploso in questi ultimi anni, Casia è gestito dal tedesco Stephan Spreer, già noto per aver collaborato o aver messo in piedi altri monicker, su tutti Antlers Mulm. "Feuer Wasser Sturm" è l'album di debutto, a cui si accostano un paio di interessanti mini ed EP usciti tra il 2020 e il 2021. Lo stile, post-moderno e distante da schemi ormai triti, sfrutta componimenti minimali basati su suoni e rumori riverberati nonché field recordings, per inscenare un'ambient che sfocia nella downtempo con sprazzi di oscurità, ipnotismo audio, melodie malinconiche, accenni di....
 
Recensione
01-04-2021 : YASNAÏA
YASNAÏA
La polacca Zoharum ha sempre avuto grande attenzione per le ristampe di materiale di spessore ormai introvabile, e in questa sua opera ha ridato lustro a diversi titoli degli Hybryds, collettivo belga che sin dagli anni '80 ha rappresentato un punto fermo nello sperimentalismo rituale a trazione industriale. Di quella storica formazione ha fatto parte, sino al 2000, anche la vocalist Leen Smets, che nel 1996 si imbarcò nell'avventura solista Yasnaïa, realizzando l'album "Oniro" - al quale seguirono solo un paio di 7" nel '97 - per l'indimenticata e fondamentale World Serpent. Ora la Zoharum rispolvera quell'unico....
 
Recensione
19-03-2021 : COLOSSLOTH
COLOSSLOTH
Usciva lo scorso maggio il quinto album del progetto inglese Colossloth, terza uscita prodotta dai connazionali della Cold Spring. "Plague Alone" ha movenze profetiche su quanto accaduto in chiave "pandemica" di lì a breve, mescolando temi e suoni dal sapore apocalittico. Wooly Woolaston accatasta una serie di rumori ben calibrati e rielaborati da affiancare ad elementi elettroacustici, al fine di costruire in modo logico e peculiare dei brani che rimangono sempre in bilico tra il noise e l'ambient senza mai sfociare nella violenza rumoristica nonsense. Le strutture hanno un andamento ondulatorio e stratificato che....
 
Recensione
19-03-2021 : EMME YA & OCCULT ODYSSEY
EMME YA & OCCULT ODYSSEY
Fra le oltre venticinque uscite finalizzate dal 2010 ad oggi dall'act colombiano Emme Ya, sono parecchie quelle pubblicate dall'americana Noctivagant, così come molte sono quelle realizzate assieme ad altri progetti affini. L'occultista Edgar Kerval, titolare unico di Emme Ya, torna a fare squadra con una delle etichette che più e meglio hanno supportato il suo operato artistico, facendo coppia per l'occasione col trio messicano Occult Odyssey, che vanta una decina di pubblicazioni (digitali o in edizioni estremamente limitate) dal 2015 ai giorni nostri. Da considerarsi come uno split a tutti gli effetti, giacché EY vi....
 
Recensione
08-03-2021 : WESTERN, CREED, SPYBEY
WESTERN, CREED, SPYBEY
Collaborazione a sei mani uscita ormai lo scorso luglio, "W ands" vede insieme Phil Western (membro Download e Beehatch, deceduto nel febbraio 2019) e Jesse Creed (The Passenger), entrambi impegnati a mettere in mostra la loro passione per strumentazioni vintage e analogiche, oltre a Mark Spibey (Dead Voices On Air, Download, Beehatch, Reformed Faction), che aggiunge un tocco etnico-sperimentale con strumenti autoprodotti. Sebbene la Cold Spring anticipi l'album scomodando Coil e Nurse With Wound come termini di paragone, è l'accostamento con Zoviet France che rende meglio l'idea di questo progetto estemporaneo, band con cui....
 
Recensione
08-03-2021 : UMBRARUM TENEBRAE
UMBRARUM TENEBRAE
Dopo qualche traccia apparsa su compilation, il progetto canadese UT giunge finalmente all'esordio discografico, rilasciato dapprima in formato digitale nel giugno scorso, e poi anche nelle 100 copie dell'edizione CD in confezione con cartoncino apribile sul finire del 2020. L'ancor giovane act condotto da evillair si presenta al pubblico con un suono già maturo, sia nei contenuti che a livello di resa audio, implementando una metodologia compositiva che sfrutta in maniera suggestiva la magia del caos, onde esplorare le stanze più oscure dell'inconscio (come suggeriscono le note ufficiali). Ne nasce un suono che, già....
 
Recensione
08-03-2021 : LAST INDUSTRIAL ESTATE & IURTA
LAST INDUSTRIAL ESTATE & IURTA
Facciamo un passo indietro per parlare di questo "Restricted Areas", sorta di compilazione allargata uscita nel 2018 che accoglie e rivisita un lavoro del 2015 ed uno del 2013. Il primo dei due includeva solo brani dello svedese Last Industrial Estate, in parte ripresi in questa ristampa, mentre il secondo includeva i remix di Iurta, duo portoghese composto da Johan Aernus (Wolfskin, Karnnos) e André Coelho (Sektor 304), e un pezzo molto lungo dello stesso LIE. Riguardo la genesi dei pezzi e della loro successiva confluenza in questo doppio album si sa ben poco, così come dei temi da cui si sono sviluppati; a parlare....
 
Recensione
21-02-2021 : TUNNELS OF AH
TUNNELS OF AH
Quinto album per il monicker Tunnels Of Ah, da sempre edito dall'etichetta inglese Cold Spring. Anticipato da scarse informazioni al riguardo e, come di norma per questo progetto, incentrato su concept quasi impalpabili, "Deathless Mind" lascia parlare suoni e rumori, che imbastiscono una sorta di noise-ambient tetro e oscuro basato principalmente su toni disturbanti e non aggressivi. I sette pezzi del disco sono divisi tra rumori ombrosi e quasi offuscati, ripetuti in modo continuo e perpetuo, ma anche spezzato e frammentato in strutture che appaiono dotate di un ordine all'interno di un caos apparente. Vari passaggi fanno leva su....
 
Recensione
21-02-2021 : SÍLENÍ
SÍLENÍ
Uscito nel maggio dello scorso anno, "All Heavens Rejoice" è il quarto lavoro complessivo dell'act portoghese in poco meno di due anni e mezzo, primo fra essi a venire stampato nel formato fisico (100 copie in CD racchiuse in una spartana bustina cartonata) ed esordio per Valter Abreu nel roster dell'americana Noctivagant. Accantonate certe meccaniche di natura ritmica, Abreu affina quella vena melodica che si è sempre fatta strada fra le coltri dronico/ambientali di Sílení, in un lavoro più dimesso e creato appositamente per i momenti di solitudine, coi titoli dei brani basati sulle lettere....
 
Recensione
21-02-2021 : WEAR AND TEAR/PETROLIO & YUKO ARAKI
WEAR AND TEAR/PETROLIO & YUKO ARAKI
Disco curioso e senza compromessi nato da una collaborazione a sei mani tra Wear And Tear (ovvero Davide Bacci, musicista dedito ad un'ambient dai toni decadenti, inquietanti e carichi di malessere interiore), Petrolio (il polistrumentista Enrico Cerrato, già attivo in diversi progetti di natura jazz, punk, industrial e noise) e la musicista/compositrice giapponese Yuko Araki, "Omen" è un lavoro lungo, disturbante nel suo minimalismo strumentale, e quindi di difficile assimilazione anche dopo numerosi ascolti. Nel marasma effettistico delle singole composizioni risulta impresa ardua trovare anche solo una qualche....
 
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