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Recensione
18-01-2016 : M.O.D.
M.O.D.
Maturata un po' di necessaria esperienza con un paio di uscite digitali (l'album del 2013 "Le Dios Mechanische" e la raccolta di cover e remix dell'anno successivo) ed alcuni live, il duo milanese giunge alla prima uscita nel formato fisico, autoprodotta in confezione cartonata apribile. Maryhell (voce) ed Angie Vhelena (musiche) proseguono nel solco di un'aggrotech che attinge in egual misura dall'EBM più acida, danceable e moderna e dalla dark-electro più tagliente, anche stavolta senza stravolgerne i canoni né col songwriting e men che mai con l'immaginario, ma senza dubbio con tutt'altro piglio rispetto....
 
Recensione
11-11-2015 : DONNIE'S LEACH 88
DONNIE'S LEACH 88
Dietro al progetto Donnie's Leach 88 si annidano due navigati protagonisti della scena metal underground italiana degli ultimi anni, vale a dire l'aretino Francesco Lenzi (Morte & Pagliacci, Night Shadows, Mind Warp) ed il ravennate Alessandro Bucci (Hell Baron's Wrath, Maka Isna), qui riuniti per dar vita ad una creatura musicale dalla precisa identità contenutistica e stilistica, uscendo dai duri dettami delle precedenti formazioni per abbracciare invece uno sperimentalismo sonoro più ricercato ed evocativo. Sperimentalismo che funziona nella sua totalità come una soundtrack estemporanea, volta a ricreare un....
 
Recensione
22-09-2015 : JO QUAIL
JO QUAIL
Della talentuosa violoncellista inglese ci siamo occupati poco tempo fa, segnatamente in occasione del debut di Rasp, progetto che l'ha vista fianco a fianco a quel Matt Howden la cui maestria col violino è ben nota a chi segue la scena dark-folk. È quindi con piacere che torniamo a parlare della creativa artista londinese, andando a recuperare - sebbene sia uscita da circa un anno - la sua seconda opera solista "Caldera", che segue il bell'esordio del 2010 "From The Sea". Realizzato in una magnifica confezione a mò di libro con pagine in cartoncino spesso ed incavo per alloggiare il dischetto....
 
Recensione
10-09-2015 : MOONCCAT
MOONCCAT
Cresciuto con un background letterario per la maggior parte rivolto alla personale passione per i poètes maudits del XIXesimo secolo, l'artista francese MoonCCat - il vero nome non ci è pervenuto - trova in questo suo debutto autoprodotto un ulteriore modo di esprimere il suo fervore creativo, già in passato sfogato attraverso il teatro, il cinema e la scrittura - è infatti il fondatore della rivista letteraria "La Revue Du Chat Noir", incentrata sulla riscoperta dei poeti maledetti francesi, ed anche della rivista "Vert D'Absinthe", dedicata ad un'altra grande passione di MoonCCat, l'assenzio -....
 
Recensione
18-08-2015 : CAITLIN GREY
CAITLIN GREY
Alla talentuosa musicista/cantante e songwriter inglese sono serviti oltre sei anni per replicare al pregevole debut del 2008 "Siren's Song", ma infine lo scorso gennaio l'atteso secondo album è stato realizzato, stavolta scegliendo la via dell'autoproduzione. Già col notevole esordio Caitlin ci aveva deliziati col suo folk d'impronta celtica, proponendo 12 brani scritti e realizzati con gusto e padronanza tecnica grazie all'ausilio del produttore e songwriter Neil Harvey, importante anche dal punto di vista esecutivo sia in studio che live. Unite nuovamente le forze col fidato Neil, la mezzo-soprano britannica torna....
 
Recensione
18-08-2015 : AKATHARTOS
AKATHARTOS
Accantonato anni prima e ripreso nel 2013, Akathartos è il progetto del finlandese Samuli Reivilä, singer e compositore unico, aiutato solamente da Satu Väisanen per le vocals femminili. Questo mini-album, edito in digitale ma disponibile anche in un amatoriale slim-case, rappresenta la primissima uscita per l'act scandinavo, che si autoproduce affacciandosi sul mercato con un sound definito 'orchestral electro-industrial'. Ispirandosi apertamente a nomi come Hans Zimmer, Suicide Commando, :Wumpscut: ed Hocico, Samuli dà prova del suo amore per l'epicità orchestrale sin dalla breve intro "First Nightmare....
 
Recensione
01-07-2015 : AUTOPSIE D'UNE OMBRE
AUTOPSIE D’UNE OMBRE
Dalla galassia in espansione della coldwave, giunge dalla Francia un nuovo progetto che si presenta al pubblico con un EP autoprodotto dal titolo didascalico. L'ombra e l'oscurità sembrano essere i tratti dominanti dell'intero lavoro, a partire ovviamente dal nome ma anche dai toni umbratili e sfocati della copertina, molto bella e intrigante. Nei cinque pezzi che compongono l'EP si sente distinta l'eco dei maestri Joy Division, se non nelle sonorità quanto meno nell'attitudine claustrofobica ad avvicinarsi alla materia musicale. In realtà il fantasma del mai troppo compianto Ian Curtis si manifesta anche a livello....
 
Recensione
02-06-2015 : TOLCHOCK
TOLCHOCK
Trovare una band come gli svedesi Tolchock non sotto l'egida di una label di peso della scena, bensì nell'ormai vastissimo mondo delle autoproduzioni, è un qualcosa che dà da pensare, specie se si considera che parliamo di un progetto nato nel lontanissimo 1986 (col monicker Tolchock 14) e con alle spalle produzioni su etichette quali Energy Rekords e COP International... Tuttavia la storia dell'act scandinavo deve essere stata piuttosto travagliata se, in così tanti anni, il computo si fermava solamente a due album ("In The Name Of Tolchock" del '98 e "Wipe Out - Burn Down - Annihilate" del....
 
Recensione
02-06-2015 : RANDY SPIKE
RANDY SPIKE
Lavoro di debutto per questo giovane autore statunitense, meglio noto per i suoi quadri astratti che nelle vesti (nuove) di musicista. "Meat Sounds" è un divertissement rumoristico basato su distorsioni di chitarra, riverberi e stratificazioni noise. Le tracce sono brevi e istantanee, trasmettono un senso di immediatezza caotica, strutturate in modo semplice generalmente su un paio di linee tonali o su un unico tema. La registrazione è rozza, come ben si addice al genere, probabilmente casalinga. L'effetto cercato e ottenuto da Randy è quello di disturbare e destabilizzare, ricollegandosi alla grande famiglia di....
 
Recensione
25-04-2015 : M.E.M.
M.E.M.
Il quarto album di M.E.M., oscuro progetto proveniente da San Marino, ruota attorno al tema torbido dell'inutilità della vita affrontato partendo dal film "Feu Follet" (di cui troviamo dei samples nel disco), girato da Louis Malle nel '62 e tratto dall'omonimo romanzo di Drieu La Rochelle. Gli otto titoli sembrano segnare una via crucis di devastazione e annullamento interiore che conduce inevitabilmente al suicidio, evidenziato dallo sparo finale di "At The End Of It All". Lo stile è giocato su toni freddi e striduli misti a rumori di macchinari che rimbombano in un ambiente asettico. Echi filmici....
 
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