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Recensione
23-07-2016 : SYNAXARIA
SYNAXARIA
Avevamo lasciato i bielorussi Synaxaria circa un anno fa alle prese con il loro primo mini-CD "Vojna", ancora incerti su quale strada perseguire, divisi fra una sincera ammirazione per l'industrial sound dei Rammstein e una naturale inclinazione verso il metallo gotico dei Lacrimosa. Si attendeva con curiosità quindi il full-lenght, che si è infine materializzato sotto forma di questo "Sadness Of Memories". La prima cosa che balza all'occhio è la scelta dell'inglese come lingua ufficiale dei testi e dell'artwork, cosa che non era avvenuta con il precedente lavoro, che evidenzia una voglia di emergere....
 
Recensione
23-06-2016 : HERCYNIA SILVA
HERCYNIA SILVA
Avevamo lasciato questo duo loreno con un ottimo esordio omonimo datato 2014 e trattato a suo tempo su queste pagine, interessante sia per la sua variegata e particolare proposta musicale che nella cura del packaging. Nel marzo dell'anno corrente il progetto di Alban Blaising e Fabrice Bernardin torna ad autoprodurre il secondo lavoro a nome Hercynia Silva, "Dyeus Pater", con artwork curato dallo stesso Blaising, il quale stavolta prende una strada molto più semplice - ma pur sempre molto personale - rispetto al limitatissimo debut (pubblicato in 50 copie realizzate a mano con la tecnica della linografia su cartone ondulato).....
 
Recensione
15-06-2016 : JAGGERY
JAGGERY
Avevamo lasciato la sensazionale band di Boston con lo splendido EP "Private Violence" di fine 2012, e dopo un live ("For The Record" del 2014, nato anche per finanziare i futuri progetti, visto che i Jaggery si autoproducono) ed un singolo digitale, ritroviamo Mali Sastri e soci con l'atteso terzo full-length - confezionato in un bel digipack a sei pannelli - di una storia ormai ultradecennale. Per descrivere il personalissimo sound del combo americano sono state scomodate le definizioni più fantasiose e trasversali ("inquieto pop da camera", "avant rock", darkwave jazz" etc.), ma il....
 
Recensione
15-06-2016 : CAPRICORN 12
CAPRICORN 12
Dopo l'esordio avvenuto nel 2014 il progetto di Andrea Gilardelli torna con un nuovo lavoro autoprodotto, nato ancora una volta sotto l'egida di una dark ambient personale di alto livello in cui viene messo in mostra un background da grande appassionato del settore, cosa che pone il monicker italiano un passo avanti rispetto ad altri nomi più navigati e blasonati, ma probabilmente meno esperti per ciò che concerne i meccanismi compositivi di un certo genere musicale. L'avvio di "It Seems The Pain Is Not Enough" si attesta su frequenze basse pulsanti, inscenando un insistente senso di oppressione e oscurità....
 
Recensione
15-06-2016 : SYMBIOSIS
SYMBIOSIS
Infaticabile realizzatore, Valerio Orlandini ha avviato, tra i suoi vari progetti, anche Symbiosis, nome che prende forma da retaggi black ambientali ma che in corso d'evoluzione ha saputo variare in chiave più isolazionista e riflessiva gli spunti di partenza. Giunto dopo varie produzioni che includono sia full-length che collaborazioni (l'act è attivo da circa dieci anni), "Mikrokosmos" è strutturato in otto tracce senza titolo, generalmente costruite con un tappeto dronico lineare su cui si stende una melodia di natura sintetica o strumentale. Ne risulta un sound gelido e malinconico che guarda a panorami....
 
Recensione
15-05-2016 : DJINN
DJINN
Autoprodotto in una tiratura di sole 66 copie nel 2003, a cavallo tra la pubblicazione degli album "Katharos" e "Technological Death", "Multiple Personality Distorted" è un mini-CDr di tre tracce che Djinn ristampa adesso in un'analoga autoproduzione ristretta ulteriormente ad appena 25 copie. Il tema portante sono le deviazioni della mente umana, da sempre questione centrale nei concept dell'autore italiano, con focalizzazione sulla patologia della personalità dissociata affrontata con i canoni audio del death-industrial. Nel primo pezzo, "Dissociative Identity", synth neri e percussioni....
 
Recensione
15-05-2016 : DEATH ELECTRONICS
DEATH ELECTRONICS
Esordio ricco di spunti quello dei sardi Death Electronics, trio composto da Andrea Congia (chitarra classica/synth), Walter Demuru (live electronics) e Francesco Medas (chitarra elettroacustica/live electronics), tutti musicisti e sperimentatori sonori d'esperienza che nel 2012 hanno deciso di unire le forze in questo progetto comune. Avvalendosi del prezioso aiuto di Stefania Sistu (voce), Giorgia Mascia (flauto traverso/live electronics) e Teresa Virginia Salis (flauto traverso), il combo ha dato vita ai tredici frangenti di "Götzen-Dämmerung", sorta di concept ritagliato sul modello del celebre "Crepuscolo Degli....
 
Recensione
18-04-2016 : CORAZZATA VALDEMONE
CORAZZATA VALDEMONE
Gabriele Fagnani torna a indossare la divisa della Corazzata Valdemone con un lavoro che ha il sapore dei tempi migliori, rivolto a quel pubblico di nicchia che ne ha saputo apprezzare la carica destabilizzante propria di inarrivabili genialità come "Super Soap" e "Il Quarto Reich". "Gesamtkunstwerke" si presenta confezionato in un raffinato box numerato a mano contenente, oltre al CD, una bottiglia di olio di ricino con tanto di indicazioni 'd'epoca' sulle modalità d'uso. Ricollegandosi sia al futurismo che all'industrial marziale, Gabriele costruisce un'unica suite sonora di oltre mezz'ora....
 
Recensione
13-02-2016 : THE VICTIM'S BALL
THE VICTIM’S BALL
Con l'ormai fatidica cadenza annuale prosegue la metamorfosi del progetto di Roberto Massaglia, che già col precedente e sesto opus "La Chimera" aveva spinto con forza verso strutture darkwave, conservando solo in parte quel piglio sinfonico/marziale di cui avevano beneficiato i precedenti lavori. In questa settima fatica - racchiusa in un gradevole digipack completo di libretto - il suono della creatura del musicista milanese si fa ancor più diretto ed essenziale, arrivando a lambire certo goth-rock (le due tracce d'apertura) ma col cuore rivolto alla vecchia scuola darkwave, come sia la più sognante....
 
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13-02-2016 : OLD SPARKY
OLD SPARKY
Il quinto album del progetto cagliaritano, "Sneaky Pop" (di fine 2012), aveva visto il mastermind Fabio Desogus tornare a lavorare con altro personale come nei primi anni 2000, dopo un rientro in solitaria decisamente electro-oriented e privo di parti vocali come il valido "Lighthouse" del 2008. Il recupero di un sound più organico era stato senz'altro positivo, ma deve cedere il passo per questo breve compendio dell'attività discografica di Old Sparky, che infatti lascia fuori proprio i brani di "Sneaky Pop" per concentrarsi sulle realizzazioni più propriamente elettroniche, andando a....
 
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