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Recensione
31-05-2022 : VV.AA.
VV.AA.
La polacca Zoharum non smette di allietarci con le sue distinte pubblicazioni, ma dietro a questa invitante raccolta di esclusivi inediti del roster c'è un lavoro che si fonda su un'iniziativa culturale molto profonda e ambiziosa. Questa compilation, pubblicata nel bel digipack a sei pannelli in 500 esemplari, è stata creata dalla collaborazione dell'etichetta con il festival Wieza Cisnien ("La Torre d'Acqua", letteralmente) della città di Konin, sotto la direzione creativa di Rafal Iwanski (membro di Hati, X-NAVI:ET e Alameda 5), partendo dal concetto, anche filosofico e letterario, delle potenzialità....
 
Recensione
17-05-2022 : SPHYXION
SPHYXION
Sphyxion è in pratica il side-project del già famigerato duo francese Maninkari (nati dalle ceneri dei Bathyscaphe), composto dai fratelli Frédéric e Olivier Charlot, che in vita da sempre condividono, anche per la gioia di chi li segue, la passione e l'amore per la musica dark sperimentale, con risultati sempre vincenti. La musica e l'arte sono sempre state linfa vitale per i due artisti d'oltralpe. Frédéric infatti ha anche già intrapreso in parallelo un altro percorso da solista, col progetto Alaska, derivato da quegli Indalaska ora sciolti, in cui divideva le forze anche col fratello....
 
Recensione
17-05-2022 : NECRO STELLAR
NECRO STELLAR
Dopo aver mosso i primissimi passi nel lontano 1988 ed aver collezionato nell'ultimo ventennio un congruo numero di uscite, il progetto guidato dal mastermind Yuri Zvezdniy approda alla corte della connazionale COD, che lo scorso novembre ha rilasciato il lavoro in esame. L'act moscovita è sempre stato un'entità sonora decisamente sui generis, curiosa nelle scelte e sinceramente incurante di schemi e dettami, e lo ha dimostrato negli anni fondendo in un bizzarro calderone le più variegate derive sintetiche (electrogoth, harsh-electro, EBM...) con approcci più organici che vanno dal metal al folk fiabesco, svariando....
 
Intervista
10-04-2022 : THE DEVIL & THE UNIVERSE
THE DEVIL & THE UNIVERSE
Fra tanti gruppi che interpretano pur bene e con buon gusto canoni rigidi e seguiti alla lettera dei vari stilemi a tinte scure, ci piace l'idea di spostare l'attenzione nostra e dei lettori su di un progetto fra i più estroversi ed originali dell'ultimo decennio, anche a livello scenografico e concettuale: gli austriaci The Devil & The Universe, trio composto da Ashley Dayour (leader dei goth rockers Whispers In The Shadow), David Pfister e Stefan Elsbacher il cui nome è mutuato da due carte del set di 78 tarocchi utilizzato dal noto occultista Aleister Crowley. Proprio l'occultismo, filtrato in un'ottica ben diversa da....
 
Recensione
21-03-2022 : RAPOON
RAPOON
Continua l'opera di recupero che la label polacca Zoharum ha messo in piedi riguardo il materiale perduto e più o meno raro uscito a firma Rapoon. Il sesto volume della serie "Seeds In The Tide" contiene pezzi risalenti al periodo 2013-2016 relativamente ad EP, singoli vinilici ed apparizioni su compilation varie. Quattordici brani in tutto che percorrono l'essenza stilistica del progetto di Robin Storey (ex Zoviet France), tra echi mistici e orientali, basi sciamaniche e tribali e sottofondi di marca ambient industriale, con puntate nella IDM. Un melange che ha visto Storey tra i suoi creatori, ma che ha poi avuto diversi....
 
Recensione
21-03-2022 : MOJO TOOTH
MOJO TOOTH
Qualche legittima curiosità l'esordio digitale di fine 2020 "Reservation" l'aveva sollevata, e qualcuno, soprattutto tra i seguaci di quei più noti Liquid Grey di cui Robert Averkios Antonsen è il frontman, aspettava al varco il solo-project del musicista greco-norvegese. A quel mix di blues e country in salsa dark, che a tratti pareva un incontro tra i primi Fields Of The Nephilim e Leonard Cohen, mancavano arrangiamenti più raffinati e corposi, oltre ad una produzione in grado di tirare fuori il potenziale dei brani, ma era già piuttosto chiaro che il salto di qualità fosse alla portata di....
 
Recensione
21-03-2022 : VV.AA.
VV.AA.
"In The Constellation Of Libra" è una compilation dedicata in modo velato ed ellittico alla figura del serial killer Donato Bilancia, morto di recente e di cui si ripercorrono nei riferimenti alcuni passaggi della sua vita deviata, rimanendo spesso in bilico tra fatti reali e deviazioni verso il segno astrologico della bilancia. I progetti coinvolti sono tutti sconosciuti o quasi, per lo più editi in qualche compilation o al massimo autori di un debut. Come nella migliore tradizione noise e power-electro, la figura del serial killer viene scandagliata attraverso una miscela di rumori che spaziano dall'ambient-noise al....
 
Recensione
13-03-2022 : THE DEVIL & THE UNIVERSE
THE DEVIL & THE UNIVERSE
Due anni e mezzo dopo ":Endgame 69:", l'eclettico trio austriaco torna col sesto album (il secondo per la tedesca Solar Lodge, la quale lo pubblica sia in CD - nel bel digipack a sei pannelli - che in vinile) di una carriera ormai quasi decennale, sempre all'insegna di quel sound così particolare che i membri stessi della band definiscono "goat wave". Dietro le immancabili maschere da capre, Ashley Dayour (noto leader dei gothic rockers Whispers In The Shadow), David Pfister ed il percussionista Stefan Elsbacher proseguono in un discorso sempre più incentrato sul ritmo, vero e proprio fulcro attorno al quale....
 
Recensione
13-03-2022 : HYBRYDS
HYBRYDS
Giunto a quasi cinque anni di distanza dal precedente e discusso "Only Darkness", il nuovo album del collettivo Hybryds segna una svolta netta rispetto agli standard precedenti che vedevano l'unione di tribalismi ancestrali con schemi post-industriali, fissati in impianti ruvidi e minimali che ricordavano antichi rituali e oscure pratiche del passato. Le ritmiche tribali si trasformano in qualcosa che rimane a metà strada tra il synthpop e i martellamenti industriali, mentre l'intervento di voci eteree femminili, spesso incrociate, dona un'aura soave e lieve che spiazza chi ha seguito da sempre questa band. La resa audio....
 
Recensione
09-02-2022 : STEVE ROACH
STEVE ROACH
È sempre un ricorrente piacere ascoltare una nuova fatica di Steve Roach, ormai consolidato e instancabile pioniere dell'ambient/electro, che negli anni si è meritato una schiera di fedelissimi fan, ma soprattutto è stato anche riconosciuto da quel mainstream più inarrivabile, che una volta tanto si è sentito in dovere di piegarsi all'evidenza, nominando il produttivo artista statunitense a ben due Grammy Award nel 2018 e 2019. Il nome di Roach è sinonimo di molte cose, che ogni nuova uscita (spesso addirittura una ogni tre o quattro mesi, tra collaborazioni e altro) ricorda ad un pubblico sempre....
 
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