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Recensione
12-01-2009 : SIVA SIX
SIVA SIX
L'italiana Decadance si premura di fornire un contorno degno di nota a corredo della ristampa del debut album dei greci Siva Six "Rise New Flesh", uscito nel 2005 e da tempo finito sold out. Tale 'contorno' si traduce in una nuova veste grafica, sempre intrigante ed in linea con le due uscite sin qui rilasciate dal progetto, e soprattutto in un bonus-CD di remix per brani presi da entrambi i full-lenght firmati Siva Six (l'altro è "Black Will" del 2006). La Decadance fa dunque le cose in grande per quello che è un act su cui fa bene a puntare, in quanto fautore di una proposta sufficientemente personale in un....
 
Recensione
05-01-2009 : STANDEG
STANDEG
Dopo le buone premesse evidenziate qualche mese fa col mini "Rushing Pictures", distribuito solo in formato download (inizialmente in forma gratuita per un limitato periodo promozionale), ecco finalmente il debutto sulla lunga distanza del duo tedesco Standeg, capitanato da quel Björn Jünemann che ricordiamo nei quotatissimi Haujobb all'epoca di "Freeze Frame Reality" (1995) e completato da Sven Jünemann (alla chitarra in cinque brani del medesimo storico album). I trascorsi di Björn negli Haujobb del geniale Daniel Myer, act che in carriera ha dato forti scossoni in termini di qualità e....
 
Recensione
05-01-2009 : FRONTIER GUARDS
FRONTIER GUARDS
Capita ormai di frequente che quando cerchiamo la qualità, specialmente in ambiti di nicchia quali possono essere ad esempio dark ambient, industrial o IDM, dobbiamo sempre più spesso rivolgerci a quelle etichette meno note che, proprio per il fatto di non disporre di blasoni (e di liquidità) pari a quelli delle label più affermate del settore, debbono concentrare i propri sforzi esclusivamente sul valore artistico delle loro proposte, lasciando ai 'pesci grossi' l'hype e tutto il contorno, patinato o meno che sia. Ovviamente l'equazione 'piccola label = grande qualità musicale' non è una regola fissa....
 
Recensione
29-12-2008 : IAMBIA
IAMBIA
Abbiamo imparato a conoscere la svedese Progress Productions come una label concentrata esclusivamente sulle realtà locali, ma in verità l'etichetta gestita da Torny Gottberg un nome estero nel proprio roster ce l'ha: si tratta dei greci Iambia, unico gruppo non svedese ad aver ottenuto un contratto con la casa discografica scandinava. Formatosi nel 2000 e giunto ora al terzo album, a poco meno di tre anni di distanza dal precedente "Anasynthesis", il progetto guidato dal solo Herr Khaos (ma dal vivo si aggiunge la tastierista Loup3r, che comunque collabora anche al processo produttivo, seppur in misura estremamente....
 
Recensione
29-12-2008 : DENERGIZED
DENERGIZED
Questo duo formato da Sergey Vorobynov e Andrey Kuznetzov proviene da quel piccolo lembo di terra russa compreso tra Polonia e Lituania, esattamente dall'antica e gloriosa città di Kaliningrad (un tempo Königsberg). "VHS Recall" è un lavoro che prende ispirazione dal primissimo Haujobb (periodo "Freeze Frame Reality"), dalle sperimentazioni di :Wumpscut: (vi ricordate "The Mesner Tracks"?) e da tutta quella scena electro-industrial mitteleuropea anni Novanta piuttosto oscura e contorta, con qualche sconfinamento anche nell'EBM fredda e chirurgica di matrice belga (Dive o le prime cose di....
 
Recensione
20-12-2008 : ATTRITION
ATTRITION
Non sembrano essere contemplate soste nella massiccia opera di ristampa del foltissimo catalogo degli Attrition da parte della Two Gods, segno evidente di come Martin Bowes, mastermind dello storico combo inglese e titolare della label stessa, intenda riappropriarsi in toto delle proprie creazioni. Stavolta tocca a "The Jeopardy Maze", album uscito nel 1998 su Matrix Cube (divisione prettamente electro della ben nota Trisol) per il mercato europeo e su Projekt per quello statunitense, fra le indiscusse vette artistiche di una realtà che può vantare 28 anni di onoratissima carriera. Anche in quell'occasione furono della....
 
Recensione
20-12-2008 : AMDUSCIA
AMDUSCIA
Quella degli Amduscia è stata una parabola discendente: abbiamo apprezzato molto il debut "Melodies For The Devil" ed il successivo EP "Dead Or Alive", per poi buttare giustamente fango su un album quasi osceno come "From Abuse To Apostasy". Oggi la band messicana, in tempo di crisi per le sonorità harsh-EBM, rincara la dose con un lavoro sicuramente migliore del precedente ma, tutto sommato, consigliato esclusivamente ai cultori della 'true evil electro' piuttosto tamarra, e comunque destinato esclusivamente ai club. Per la serie "gli Hocico sono di un altro pianeta" (ma anche lo stesso....
 
Recensione
20-12-2008 : WYNARDTAGE
WYNARDTAGE
Criticare il fatto che un nume tutelare come :Wumpscut: si sia messo a realizzare un nuovo album con cadenza annuale è ormai prassi (pretestuosa) comune tanto per i detrattori del celeberrimo act tedesco quanto per tutta una serie di media di settore (italiani e non), ma forse sarebbe ora che costoro notassero che i figli illegittimi di Rudy Ratzinger (e di Johan Van Roy) inflazionano sé stessi in misura ben maggiore, come nel caso di Wynardtage, progetto guidato dal solo Kai Arnold (anche membro del duo Acylum) che, nel giro di soli tre anni, ha rilasciato qualcosa come sei uscite, molte delle quali in più versioni....
 
Recensione
05-12-2008 : AESTHETIC PERFECTION
AESTHETIC PERFECTION
Dieci minuti di applausi: sì, perchè "A Violent Emotion" è uno dei dischi dell'anno, senza dubbio alcuno. Dopo un debut positivo ma ancora acerbo come "Close To Human" (colpa di una produzione debole) e dopo il lodevole side-project Necessary Response, il californiano Daniel Graves è tornato con un'autentica bomba da dancefloor, un album che riprende le tipiche coordinate harsh-EBM fondendole con un'attitudine moderna che ingloba al suo interno elementi techno e synthpop di assoluta importanza per il songwriting. Episodi come "Spit It Out" e "Schadenfreude" spazzano via in un....
 
Recensione
05-12-2008 : TOTAKEKE
TOTAKEKE
Se vi sono piaciute le tracce di "ELekatota" (terza release dell'artista newyorkese Frank Mokros), "Forgotten On The Other Side Of Tracks" non può che esaltare l'ascolto. Per tanti motivi, rimarrà comunque un gradevole colpo di coda nel finale di questo anno nel contesto IDM/industrial. Rispetto all'album precedente l'agogica è maggiore: il distacco freddo e geometrico lascia posto ad un coinvolgimento diretto dell'artista. Meno macchina e più cuore: i momenti dance, soprattutto nella prima parte dell'album, sono carichi di ritmo e trance al limite dell'ipnosi, e in ciò Totakeke si....
 
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