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Recensione
14-11-2021 : YESTERGREY
YESTERGREY
Nell'accogliere positivamente il debut album "1991" dell'act svedese, uscito nell'estate del 2019, ci eravamo detti in attesa di quelle mosse future che ne avrebbero indirizzato il percorso in maniera più definita. Con "Busy Rushing Nowhere", uscito sul finire dello scorso marzo, Dan Törnqvist fornisce le risposte che ci aspettavamo: se con l'esordio la stella polare erano i 90s, coi loro suoni e la meccanicità di certa scuola synthpop, col nuovo album si torna ancor più a ritroso nel tempo, stavolta col cuore orientato verso quegli 80s in cui il pop elettronico - a partire dai Depeche Mode - era....
 
Recensione
14-11-2021 : ALIEN SKIN
ALIEN SKIN
Uscito lo scorso febbraio ad un anno dal precedente "New Romance: 1984", "Cold War Pop" è il terzo lavoro del prolifico artista australiano George Pappas ad essere pubblicato dalla russa ScentAir, ormai solido partner commerciale per l'ex Real Life. Se col precedente capitolo George recuperava brani concepiti nei primi anni '80 assieme a Stephen Beckett per gli Strange Silence, con "Cold War Pop" si torna a composizioni nuove, ma pensate nell'ottica di quello che lo stesso musicista definisce "pop da Guerra Fredda", ossia quel suono che, a cavallo tra la fine dei 70s e l'inizio degli 80s ed....
 
Recensione
14-11-2021 : NOISY DEAFNESS
NOISY DEAFNESS
Terzo album per il solo-project dell'ungherese Steve Les, che approda nel roster della russa ScentAir e torna a farsi sentire tre anni dopo l'apprezzabile "Dark Visions". Rilasciato lo scorso marzo nelle fatidiche 300 copie, "End" prosegue nel solco di quel maggior eclettismo sfoggiato proprio con "Dark Visions", dopo esordi all'insegna di un suono più tagliente ed affine a certa vecchia scuola EBM. Non un percorso facile per Steve, che mantiene essenziali ed oscure le proprie trame, ma in una chiave molto più accessibile che esonda nell'iniziale "I Lost Myself", troppo easy-listening,....
 
Recensione
16-10-2021 : EE:MAN
EE:MAN
Rilasciato nelle fatidiche 300 copie dalla russa ScentAir lo scorso febbraio, "Echoes Of Life" è l'album d'esordio di ee:man, solo-projekt danese che si avvale di collaborazioni esterne per le parti vocali. L'elettronica dell'act scandinavo non insegue né il battito ballabile, né la fisicità in generale, preferendo un approccio atmosferico e raffinato che mette bene in risalto la bontà dei suoni, subito pregevoli nel suadente strumentale "Sektor7". È lo stesso protagonista a cimentarsi vocalmente - con buoni risultati - nella sinuosa e groovy "Searching My Soul", mentre....
 
Recensione
26-09-2021 : VAYLON
VAYLON
Negli ultimi giorni dello scorso novembre, i danesi Vaylon hanno fatto il loro atteso ritorno sulle scene, quattro anni dopo la corposa uscita digitale "The Void Of Silence" e cinque dopo il loro ingresso nel roster della russa ScentAir, avvenuto con l'ottimo "The Uninvited Feeling". Con una formazione a tre, in cui lo svedese Fredrik Sigeback (My Love Kills) si è unito al nucleo storico composto dal singer Ole Ulrich Jensen e dal tastierista Dan Holte Beck, la band approda al settimo lavoro di lunga durata (cui si aggiungono decine di singoli digitali) continuando a perfezionare il proprio eccelso synthpop,....
 
Recensione
26-09-2021 : BIO
BIO
Non è facile per chiunque non sia russo accostarsi all'arte dei BIO (ex Biokonstruktor), fondati nel lontano 1990 da Alexander Yakovlev (voce, tastiere e percussioni elettroniche) e presto divenuti un duo con l'ingresso di Olga Voskonyan (tastiere e cori). Non lo è perché l'uso della lingua russa, sia nei cantati che soprattutto nell'impiego del solo cirillico per titoli e crediti, non permette a chi non conosce tale linguaggio di fruire appieno della sfera concettuale, sebbene all'interno dell'esiguo booklet vi sia almeno una introduzione di massima ai contenuti lirici. Ma i BIO assorbono dalla tradizione russa anche....
 
Recensione
12-09-2021 : SCARLET SOHO
SCARLET SOHO
Lo scorso novembre, quale degna celebrazione di vent'anni di carriera, gli inglesi Scarlet Soho hanno dato alle stampe questa corposa raccolta dei loro migliori brani e delle varie rarità sparse nel tempo, trovando nella russa ScentAir - che produce il doppio CD in 300 esemplari - il giusto partner commerciale per l'operazione. Oltre due ore in compagnia dell'ex trio di Southampton (ora un duo, col frontman James Knights e la bassista Amy Brown rimasti a tenere il timone), la cui formula ha sempre saputo coniugare con freschezza e personalità l'electropop e la new wave, legando le varie componenti - le abilità vocali del....
 
Recensione
12-09-2021 : GENETIC VARIATION
GENETIC VARIATION
Quello avvenuto sul finire dello scorso ottobre con "Fortress Of Solitude" è stato davvero un ritorno inatteso per il progetto del greco Morrigan De Veil, arrivato a distanza di oltre sedici anni dal valido e promettente debut album "Reset.Your.Imagination". Grazie alle attenzioni dell'attivissima ScentAir, che pubblica il disco in 300 esemplari, il polistrumentista e cantante ateniese torna sulle scene mostrando un invidiabile stato di forma, evidente sin dall'iniziale "You Walk Away", che ribadisce come l'elettronica di GV sia tangibilmente influenzata da certo goth-rock di scuola Sisters Of Mercy, al....
 
Recensione
31-08-2021 : TRANSCENDENT 7
TRANSCENDENT 7
Ritroviamo sempre con piacere le uscite della ScentAir, con la quale torniamo allo scorso ottobre, allorquando la label russa pubblicava l'album d'esordio di Transcendent 7, progetto solista del texano Matthew Willis (già attivo in passato coi Provision e tuttora con gli Splendor Projekt). Una carriera che prosegue all'insegna del synthpop anche in questa nuova avventura per Matt, che nelle dieci tracce di questa opera prima mostra tutta la propria esperienza ed un innegabile amore per un approccio melodico raffinato, evidente sin dall'opener "One By One, We Fall", che echeggia certe cose degli Apoptygma Berzerk. Coadiuvato....
 
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29-07-2021 : CULT WITH NO NAME
CULT WITH NO NAME
I più fini cultori delle forme più eleganti della cosiddetta "musica oscura" saranno indubbiamente legati al duo britannico formato dal cantante/tastierista Erik Stein e dal tastierista/pianista Jon Boux, che esordì nel lontano 2007 e che giunge ora al suo decimo album, a circa due anni dal precedente "Mediaburn". Realizzato dai due anche stavolta attraverso il proprio marchio e confezionato in un bel cartoncino fustellato comprendente poster coi testi, kit per costruirsi il jewel-case e link per ulteriore materiale in download, il nuovo lavoro del "culto senza nome" prosegue nel solco di....
 
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