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Recensione
29-12-2008 : JABBERWOCK
JABBERWOCK
Se si vuole trovare un limite al nuovo full-lenght dei Jabberwock, è senza dubbio quello di seguire a breve distanza l'album di esordio: due uscite nello stesso anno che, nel caso specifico, risentono di una limitata innovazione e della ripetizione dei temi proposti. Non sempre e non per tutta la durata dell'album, ma l'impressione generale rimane comunque questa. La voce di Lena ha un'eccellente timbrica ed il cantato inglese non è assolutamente influenzato dalla natalità francese dei quattro; le piccole differenze rispetto al debut si limitano ad un carattere maggiore nella chitarra e nella batteria. "Clean"....
 
Recensione
29-12-2008 : ATOMIC NEON
ATOMIC NEON
Nel momento in cui vi accingete ad ascoltare il primo full-lenght di questa band tedesca, ricordate sempre una cosa: non sono i Cure! Durante l'ascolto in vari momenti dovrete ripetervi e rammentare che Smith & co. non c'entrano nulla, anche se i ripetuti - per quanto belli - giri di basso e chitarra, supportati dalla tastiera in sottofondo, ricordano palesemente la band inglese. La voce, poi, è veramente troppo simile all'amato-odiato Robert. Non è una cover band, ed i propri testi sono originali e densi di poetici rimandi al romanticismo tipicamente darkwave, ma il riferimento diretto finisce verso i Cure in maniera....
 
Recensione
05-12-2008 : ONE FOR JUDE
ONE FOR JUDE
Avendo appurato l'involuzione del neofolk da qualche anno, spesso il genere respira in modo affannoso per essersi lasciato catturare da contesti scontati, poco innovativi e troppo spesso limitati ai ricordi di un'epoca circoscritta. Se da una parte è legittima la volontà di rivendicare le origini antropologiche e culturali nel contesto artistico, dall'altra il clonaggio reiterato ha stancato grosse fasce d'ascolto, arrivando a punte di degenerazione spesso noiose. Se poi ad un quadro già decadente aggiungiamo le poche idee musicali, il risultato sancisce il declino di una parte importante del goth: il lato ideologico,....
 
Recensione
30-11-2008 : SECOND SKIN
SECOND SKIN
Il gothic rock è morto? Intendo quello più dark, oscuro e tenebroso, figlio dei miti ancestrali che portano il nome di Sisters Of Mercy o Rosetta Stone, Mephisto Waltz e, se irrorati nel sound dalle tastiere, Clan Of Xymox... Quello che ci ha fatto ballare dalla fine degli anni '80 e che ancora oggi riscontra apprezzamenti sul dancefloor, sebbene la proposta artistica sia ridotta all'osso. Il trio Second Skin, proveniente dall'Arizona, grazie anche all'intuito della Palace Of Worms (di cui parleremo di nuovo a breve nelle prossime settimane), con abilità e controcorrente propone le 11 tracce di "Illa Exuro In....
 
Recensione
19-11-2008 : RUKKANOR
RUKKANOR
A distanza di circa un anno dalla pubblicazione di "Despartica - Face One", Robert Marciniak decide di continuare a musicare testi di poeti anglosassoni vissuti tra la fine del XVIII e l'inizio del XX secolo. Tale è il leitmotiv dell'opera "Despartica", e in questo "Face Two" assistiamo alla declamazione e interpretazione di quanto crearono autori come Yeats, Davies, Emily Dickinson, Masefield, Magee, Wharton, Blake, Sarah Teasdale, Jessica Powers ed Emily Bronte. Se nel primo capitolo l'autore polacco si distaccò in minima parte dai suoni marziali che gli hanno dato la notorietà, in questa....
 
Recensione
11-11-2008 : RUSSIAN LOVE
RUSSIAN LOVE
Grande ristampa quella dei Russian Love, formazione rock (attiva dal 1986 al 1998) proveniente da Haapavesi, un piccolo villaggio di settemila abitanti nel nord della Finlandia e una delle prime gothic-rock band finniche a cantare in inglese e a realizzare un album. La carriera dei Russian Love si può dividere tra un periodo gothic rock/darkwave (1986-1991) e uno alternative rock (1991-1998). Dopo due dischi primo periodo quali "Nergal" (1988) e "Flaw In The Cradle" (1990), si trasferirono a Oulu e cambiarono indirizzo musicale con il terzo disco "Hover Jack" (1992), reinventando il pop e il rock e di....
 
Recensione
11-11-2008 : BELLA MORTE
BELLA MORTE
Bella Morte è una di quelle band che non hanno mai contribuito a rovinare la lente del mio lettore, però ogni tanto album come "Where Shadows Lie" o "Remains" hanno fatto sporadiche comparse tra i miei ascolti, magari senza glorificazioni, però con quel sottile gusto di death-rock elettronico tipicamente americano. Il loro approdo in Metropolis avvenne nel 2002 con l'album "The Quiet", e coi successivi tre full-lenght è stata un'escalation verso il sound attuale, votato al commercio senza discriminanti, complici forse i cambi di formazione, con la dipartita di tre elementi della band....
 
Recensione
28-10-2008 : MONO INC.
MONO INC.
L'inarrestabile attività dei tedeschi Mono Inc. continua a riscuotere notevoli consensi di critica e pubblico, soprattutto in madrepatria, dove l'appeal esercitato da certe sonorità pare proprio lontano dall'esaurirsi ... Con una scena così florida a fare da sfondo alle gesta di questi giovani artisti, non sembra per nulla prematuro ritrovarsi già oggi con il terzo full-length della band tra le mani, a soli quattro anni dal debutto ufficiale! La proposta dei Nostri, per chi ancora non lo sapesse, segue da lontano i dettami impartiti dai Dope Stars Inc. (da notare l'evidente analogia tra i monicker dei due gruppi!),....
 
Recensione
19-10-2008 : MADRE DEL VIZIO
MADRE DEL VIZIO
È oramai imminente il ritorno in sala di registrazione per la band italo-tedesca con un nuovo full-lenght di grande attesa mediatica. In collaborazione con la label ufficiale Apollyon, la Musique Indépendante Noire si prefigge di attuare aspettative fornendo un'esaustiva retrospettiva sul trio, padre di un sound che giostrando tra death-rock americano e post-punk tipicamente europeo di diritto si è conquistato un posto di primo piano sulla scena internazionale. Frequenti apparizioni sugli stage hanno sempre mantenuto vivo l'amore del pubblico: a tre anni di distanza da "Antonomasia" i piccoli assestamenti....
 
Recensione
05-10-2008 : ANGIE DAMAGE
ANGIE DAMAGE
L'intraprendente label russa Intuition porta sotto la luce dei riflettori l'americana Angie Damage, una signorina che si diletta nel proporre un sound fortemente venato di richiami agli 80s (qualcuno userebbe il termine 'electroclash') dal retrogusto post-punk, con nomi quali Siouxsie e Joy Division citati da lei stessa quali influenze primarie. L'EP in esame uscì inizialmente in formato CDr promo nel 2006, finendo poi per essere stampato ufficialmente l'anno successivo con tanto di bonus-track e confezione digipack, ed oggi approda anche nel nostro Paese grazie alla mediazione di nuovi promoter interessatisi alla causa della....
 
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