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Recensione
01-12-2017 : STEVE ROACH
STEVE ROACH
Concepito nel 2016 ma di fatto messo a punto solo in tempi recenti, "Long Thoughts" segna il ritorno del decano Steve Roach ad una struttura sonora unica, non divisa in tracce. L'album è di fatto un solo grande brano concepito senza un vero e proprio inizio e senza una fine precisa, ma con le sembianze di un'emanazione costante e perpetua non soggetta a cambi drastici o a variazioni eclatanti, sorretto da un'evoluzione perpetua traducibile in moti astrali e viaggi all'interno della mente umana. Stratificazioni di synth e fluttuazioni morbide conducono verso una space-ambient anni '70 in cui regnano mistero, calma, riflessione....
 
Recensione
17-11-2017 : GÜNTER SCHLIENZ
GÜNTER SCHLIENZ
Il tedesco Günter Schlienz conferma l'unicità curiosa e ispirata del suo progetto artistico anche con questa uscita, ristampa su CD di un vinile pubblicato in due limitatissime edizioni nel corso del 2016. "Book Of Dreams" rimane aderente ai canoni fondanti dell'autore, basati su minimalismi elettronici di stampo sinfonico che sembrano voler fondere suoni cosmici con nenie o ninna nanne per bambini. I nove pezzi del disco godono di toni tranquilli e sereni, costantemente velati di un'aura notturna che sa cullare quanto basta per avvolgere l'ascoltatore in un mondo onirico e fiabesco. Alla base agiscono synth dai toni....
 
Recensione
17-11-2017 : PENNY RIMBAUD
PENNY RIMBAUD
L'ex Crass Penny Rimbaud mette a punto il secondo di una serie di progetti risalenti al 2005 e composti come introduzione ad uno dei poemi dell'autore: "In The Beginning". Nella fattispecie, "Kernschmelze II" è una grande suite che accorpa rumori teatrali ad un peculiare lavoro sulla voce di Eve Libertine (ex Crass anche lei), con l'assistenza tecnica di Charles Webber. L'improvvisazione ha un ruolo centrale, così come la scelta dei toni e dei suoni, basati su flussi continui, riverberi squassanti, tonfi reiterati, clangori metallici ed una gran quantità di emissioni sonore oscure: uno sfondo onirico e....
 
Recensione
30-10-2017 : STEVE ROACH
STEVE ROACH
Mastodontica opera del maestro decano Steve Roach, che imbastisce una sinfonia di marca analogica di rara raffinatezza. "Nostalgia For The Future" si ricollega indubbiamente alla scuola minimal americana, rivissuta con schemi e supporti elettronici che guardano dritto agli anni '70. L'evoluzione del genere - in tal senso - era già stata operata da Roach in altri lavori giungendo alla creazione di un'ambient music sui generis, in parte figlia di Eno e Schultze, in parte degli spunti e delle ricerche costanti dell'autore stesso. Nell'universo sterminato di toni distensivi che si rincorrono e si riversano su loro stessi appare....
 
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30-10-2017 : DER BLUTHARSCH AND THE INFINITE CHURCH OF THE LEADING HAND
DER BLUTHARSCH AND THE INFINITE CHURCH OF THE LEADING HAND
Si mantiene aderente ad un certo stile qualitativo e di ricerca il nuovo album del Der Blutharsch "2.0", sempre fedele ad un'idea di rock di stampo lisergico in cui la ricerca di suoni compassati si fonde con la necessità di cappe caliginose, nonché di un mood dal sapore chimico e visionario. Il sound rimane melodico, basato su intrecci chitarristici sempre insistenti che finiscono per tribaleggiare dei mantra psicotici ("Shine"); i riferimenti corrono soprattutto a certi anni '70 e a stralci onirici caleidoscopici, stemperati da un volume che si attesta su frequenze ultra-basse in pieno trip di riverberi. A....
 
Recensione
21-10-2017 : JEFFREY KOEPPER
JEFFREY KOEPPER
La Projekt è ormai diventata una vera e propria istituzione in ambito alternativo a livello mondiale. Sin dalle prime pubblicazioni, che riguardavano act storici della darkwave come Black Tape For A Blue Girl o Lycia, la linea editoriale era chiara e avrebbe riguardato solo uscite in ambito gothic, ma con dei tratti di originalità peculiari. Con il tempo l'attenzione della label si è spostata in ambito ambient, producendo alcuni dei nomi più importanti di questa scena. A conferma di ciò ecco la nuova release di Jeffrey Koepper, musicista e compositore già membro dei Pure Gamma e con all'attivo non....
 
Recensione
21-10-2017 : STROM NOIR
STROM NOIR
La Zoharum recupera due lavori inediti di Strom Noir riunendoli in un unico CD: "Mal'ované Kvety" e "Xeroxové Motýle", che dovevano originariamente uscire in cassetta, col primo registrato in larga parte tra il 2015 e il 2016 e il secondo messo a punto per lo più durante il 2011. I due appaiono come sintesi dell'opera e dell'evoluzione stilistica di Emil Mat'ko, aderente da sempre ad un'elettronica ambientale che non disprezza l'inserimento di alcune partiture strumentali. Nel particolare "Xeroxové Motýle" (seconda parte del CD) appare più ipnotico e astrale,....
 
Recensione
21-10-2017 : MAKEMAKE
MAKEMAKE
Secondo album per questo singolare progetto polacco, che unisce impianti elettronici a strumenti classici e all'occorrenza preparati. Registrato nell'ottobre del 2016, "Something Between" differisce dal debut per un approccio che mescola all'improvvisazione anche una dose di logica strutturale, riuscendo a creare a più riprese passaggi 'ascoltabili' e non necessariamente solo cervellotici. Il disco è stato messo a punto in una stanza parecchio ampia con posizionamento di ben nove microfoni, riuscendo così ad ottenere un audio particolare che valorizza al meglio la ricercatezza formale dei suoni. Come detto,....
 
Recensione
13-10-2017 : RAPOON
RAPOON
Ennesimo recupero targato Zoharum nella vastissima discografia del blasonato Rapoon, "Rhiz" risale al 2002, anno in cui fu pubblicato per i tipi dell'austriaca Klanggalerie e mai più ristampato. Ai tempi Robin Storey lavorò molto sulle ritmiche, cambiando almeno in parte i canoni classici del suo stile: in particolare questo lavoro assume le forme di un grande affresco dub basato su linee percussive spezzate, perpetuate in maniera univoca per tutta la durata di ognuno dei sei brani. Sullo sfondo scorrono suoni e rumori, vocalizzi e coralità, a volte seguendo logiche precise (gli echi gregoriani di "Last....
 
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13-10-2017 : NOWA ZIEMIA 2
NOWA ZIEMIA 2
Nowa Ziemia, giovanissimo progetto polacco gestito da Artur Krychowiak con all'attivo due sole produzioni, una delle quali disponibile unicamente in download, allarga la propria formazione con l'entrata di due nuovi elementi, fatto che ne comporta anche la mutazione del nome in Nowa Ziemia 2. La questione conduce anche a delle sostanziali modifiche stilistiche, tanto che questo lavoro è soprattutto il frutto dei nuovi legami collaborativi, esplicitati in un sound che incrocia strumentazione ed elettronica, strutture e improvvisazione. L'album è diviso in due sole tracce che si compenetrano per tecniche usate, contiguità....
 
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