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Recensione
17-12-2023 : THE MOONS OF JUPITER
THE MOONS OF JUPITER
EP d'esordio per il duo inglese composto da Nicky Rowe (musiche) e James Harris (voce), in vista del primo album eponimo di prossima pubblicazione. In puro stile synthpop, con un approccio melodico dall'indole retrò e senza richiamare troppo quei Depeche Mode che restano la stella polare del genere, il duo ci presenta tre brani ed altrettanti rispettivi remix, attraverso i quali saggiare per la prima volta le potenzialità di TMOJ. La title-track si presenta pacata con un taglio malinconico, ma più viva all'altezza del refrain, mentre "Until The End Of Time" mette sul piatto più groove e ritmo, con un buon....
 
Recensione
25-07-2023 : KORINTHIANS
KORINTHIANS
È un passo in avanti decisivo quello compiuto dal quartetto belga, che aveva positivamente esordito sulla lunga distanza con l'album "Chaos Control" alla fine del 2019, e che anche stavolta opta per la via dell'autoproduzione in download, vinile e nel bel digisleeve completo di booklet (corredato da scritti che integrano i temi dei brani), facendosi trovare prontissimo all'appuntamento. Spostando il baricentro verso l'elettronica, senza perdere nulla dell'impatto di basso, batteria e chitarra, i quattro fanno letteralmente decollare quel sound ancora da mettere pienamente a fuoco nel debut, mostrando una coesione ed una....
 
Recensione
25-07-2023 : SPIRYT
SPIRYT
Un anno dopo il fortunato sodalizio che ha visto il francese Jean-Luc Courchet unire le forze con la singer americana Kimberly Kornmeier (voce dei Bow Ever Down) per l'album "Blood Twins", il duo concede il bis con "Darklights", terza fatica di Spiryt nel formato fisico, autoprodotta anche stavolta in un essenziale digipack. Esaurito l'effetto-sorpresa dettato dalla svolta operata con l'approdo di Kimberly dietro al microfono, la coppia consolida la propria posizione col nuovo opus, che sposta in alto la fatidica asticella più per la maggior coesione tra le liriche della cantante e le musiche di Jean-Luc che non per....
 
Recensione
25-07-2023 : BLUEDAZE
BLUEDAZE
I Bludedaze sono un quartetto neo-psych originario di Varese, con alle spalle l'EP "Skysurfers" del 2020. Questo mini autoprodotto rappresenta un nuovo, umile e piccolo passo per questa giovane band, ma pare di comprendere, anche a un primissimo ascolto, quanto le idee siano già chiare per i ragazzi. L'EP è fresco di energia e soprattutto di mutazione, di quella sincera e titanica individuazione del proprio sound tipica di inizio carriera. Un sound incredibilmente ricco e personale. Se l'iniziale "Flesh" ha una funzione più pop, radiofonica e disincantata, la psichedelia decadente e sensuale di....
 
Recensione
09-07-2023 : WIEGAND
WIEGAND
Il solo-project del tedesco Helge Wiegand (esperto musicista di lunga data, tastierista dei T.O.Y. e corista/tastierista live per i Diorama) giunge al secondo full-length dopo il notevole "Released." di fine 2018, per la prima volta anche nel formato fisico, e precisamente nelle 300 copie del digipack dall'apprezzabile veste grafica. Lo stesso Helge non nega l'influenza di quei Diorama coi quali ha condiviso il palco in svariate occasioni, che in effetti si rivela palpabile nel songwriting dell'artista di Colonia, anche più che col precedente album. Reggere i livelli (altissimi) dei Diorama non è comunque affatto uno....
 
Recensione
09-07-2023 : HARUGAZ
HARUGAZ
Debutto ufficiale per questo misterioso progetto tedesco, che pubblica in regime di autoproduzione il full-length d'esordio nelle 500 copie dell'elegante e graficamente suggestivo digipack a sei pannelli. Ed altrettanto suggestivo è il suono, forgiato con strumenti antichi e tradizionali - a corde e ad arco - per meglio interpretare l'antica tradizione nordic folk a cui l'album guarda con rispetto, passione e devozione, arricchendola con afflati ambient anch'essi d'inconfondibile respiro nordico. L'abbraccio tra ambient e folk acustico si compie sin dall'iniziale "Nehwawesti Ansu", che introduce quell'unico episodio....
 
Recensione
18-06-2023 : DEVIATE DAMAEN
DEVIATE DAMAEN
Senza affrettare i tempi, come loro consuetudine, i romani DD tornano con "Soqquadro Tanz" dopo "In Sanctitate..." di fine 2019, autoproducendo la nuova fatica nelle mille copie del jewel-case corredato da ampio libretto. Laddove il precedente opus si presentava a trazione metal, con tutto il carico di trasversale eclettismo tipico di G/Ab e sodali, stavolta le coordinate si spostano verso un impianto electro piuttosto ampio, edificato sui macchinari di Ark e puntellato dalla graffiante chitarra di Zoggaman, quest'ultimo anche curatore dei pattern ritmici. Un assetto che permette a G/Ab di sfoderare tutto il suo grande e....
 
Recensione
10-05-2023 : STUPOR MENTIS
STUPOR MENTIS
In vista dell'imminente "Hymnus Noctem", in uscita il 21 giugno, recuperiamo con piacere l'ultima fatica - la quinta sulla lunga distanza - dell'eccelso duo francese, uscita ormai più di un anno fa in regime di autoproduzione, segnatamente nelle 100 copie dell'essenziale e raffinato digipack. Come facilmente intuibile dal titolo scelto, la nuova opera di Audrey Bucci (voce) e Nicolas Lordi (musiche) omaggia il celeberrimo movimento culturale tedesco della seconda metà del 18esimo secolo, già celebrato da molti in passato nella scena dark/gothic. Sulla scorta di testi presi da colossi della poesia e della....
 
Recensione
10-05-2023 : DE MARBRE
DE MARBRE
Dalla sempre fervente scena underground francese arrivano i De Marbre, promettente quartetto di Lione al suo esordio ufficiale con "Feu De Veines", autoprodotto nei 300 esemplari del bel digisleeve a sei pannelli. Con un sound che mescola sapientemente stilemi tra loro affini come darkwave, coldwave, post-punk e dark rock, arricchiti da sferzate d'energia al limite dell'alternative rock/metal ben contestualizzate, l'act francese allestisce una scaletta compatta e molto ben assortita, sulla scorta di una sezione ritmica perfettamente funzionale, al pari del lavoro della sei corde e della prova vocale, in un impianto dove tutti sanno....
 
Recensione
16-04-2023 : DEATHDRIFT
DEATHDRIFT
La sorpresa più gradita di questo primo stralcio di primavera è senza dubbio Deathdrift, duo di Colonia composto da SH (synth, programming, campionamenti...) e DS (voce, basso, piano, ossa, programming...), nato durante i "lockdown" e sbucato fuori dal nulla con quest'ottimo esordio sulla lunga distanza, autoprodotto in un bel digipack a sei pannelli in sole 100 copie numerate a mano. Proprio l'artwork, con le sue tinte nere e tetre, ci introduce a dovere ad un suono altrettanto oscuro (a partire dall'azzeccata produzione), con le sue minimali e gelide melodie incastrate fra le intelaiature di un'elettronica lugubre,....
 
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