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Recensione
03-11-2009 : TONY WAKEFORD
TONY WAKEFORD
È doveroso un inchino quando ci si appresta a parlare di Tony Wakeford, nume tutelare del folk apocalittico ampiamente celebrato non solo per aver contribuito alla nascita di formazioni seminali come Crisis prima e Death In June poi, ma soprattutto per quanto creato con i suoi Sol Invictus, oltre ai moltissimi lavori a quattro mani con l'amico Matt Howden, e ancora con Steven Stapleton, Tor Lundvall, Andrew King e le tante altre collaborazioni in una scena che lo vede da ormai tre decadi come una presenza di fondamentale importanza. "Not All Of Me Will Die", edito dall'ottima label israeliana The Eastern Front, è il....
 
Recensione
03-11-2009 : H.E.R.R.
H.E.R.R.
Seguendo la traccia del "De Vita Caesarum" di Svetonio, gli H.E.R.R. tentano di musicare le vite dei dodici cesari già illustrate dall'autore latino, usando toni scanzonati e un sound che più che ricordare la classicità rimanda all'epoca tardo rinascimentale, se non - in minor misura - alle moderne colonne sonore. Come gli affezionati sapranno, lo stile di Michiel Spapé (mente del progetto olandese) si è andato sempre più affinando in chiave neoclassica, sebbene le maestose orchestrazioni siano create elettronicamente, ad eccezione di violino, viola ed alcuni inserimenti di tromba e....
 
Intervista
27-10-2009 : KIM LARSEN
KIM LARSEN
"...A waterfall is a River which falls from a mountain-side; but ornaments are of gold. Yew is the greenest of trees in winter; it is wont to crackle when it burns... (Una cascata è un fiume che cade da un lato della montagna; ma gli ornamenti sono d'oro. Yew è il più verde degli alberi in inverno; è abituato a scoppiettare quando brucia..)". Un antico poema norvegese dedicato alle rune per introdurre un artista che agli antichi simboli ha offerto una grande parte lirica della sua vita. Non :Of The Wand And The Moon:, il nuovo progetto Solanaceae o tutte le altre presenze che lo vedono da anni, solo o con....
 
Recensione
27-10-2009 : AYTHIS
AYTHIS
Dopo un discreto esordio targato Paradigms Recordings, già recensito su queste pagine, torna a farsi sentire Aythis, progetto solista della giovane Carline Van Roos, che, in quest'occasione, viene patrocinato dalla più nota Priksonovénie, label eterea per eccellenza. Quello che si materializza nelle nostre menti, ascoltando le maestose composizioni della cantante/tastierista francese, è un reame disperso nell'oblio e dominato da un'atmosfera gelida e tersa, una landa in cui l'oscura Regina dei Giacchi interpretata dalla voce di Carline si muove evanescente. Dischiudere le porte di "Glacia" significa....
 
Recensione
13-10-2009 : FREDRIK KLINGWALL
FREDRIK KLINGWALL
Se c'è un magazine in Italia che vi ha parlato in lungo e in largo delle brillanti gesta dell'ottimo artista svedese Fredrik Klingwall, tanto con i Rising Shadows e gli Anima Morte che nelle vesti di solista, senza scordare il recente progetto ChansoNoir, quello è sicuramente il nostro, e di ciò andiamo fieri. È quindi con estremo piacere che ritroviamo il compositore scandinavo in veste solista (dal quale attendiamo ancora il pluriannunciato full-lenght "Entrance" su Cold Spring), stavolta con un brevissimo EP di sole quattro tracce per un quarto d'ora scarso di durata, distribuito gratuitamente in....
 
Recensione
29-09-2009 : ALESSANDRA CELLETTI/HANS JOACHIM ROEDELIUS
ALESSANDRA CELLETTI/HANS JOACHIM ROEDELIUS
Due mondi apparentemente inconciliabili si coniugano e contaminano per dare vita a questo dischetto. Il classicismo tra i tasti del piano di Alessandra Celletti e le visioni elettroniche e minimali di Joachim Roedelius, il calore italico nella passione romantica di un'artista visionaria e le algie minimali di provenienza teutonica. Complici anche il profumo malinconico dei sentimenti espressi dall'interpretazione negli anni di Satie e Debussy per Alessandra, le sperimentazioni fin dal cuore degli anni '60 incontrando nel suo cammino geni del contemporaneo come Klaus Schulze o Brian Eno per herr Roedelius. Attenzione però: se da una....
 
Recensione
22-09-2009 : GREGORIO BARDINI and THIERRY JOLIF
GREGORIO BARDINI and THIERRY JOLIF
Collaborazione di gran livello nata sotto il segno dell'interesse comune per la tradizione celtica, fonte d'ispirazione per due nomi importanti del panorama sperimentale: il nostro Gregorio Bardini e il francese Thierry Jolif, meglio noto col nome del suo progetto principale Lonsai Maikov. I due mettono in musica sei liriche tradizionali di origine britannica e tre melodie della medesima provenienza: nove brani che danno corpo a "Kantalon", ovvero "canto" in antico gaelico, ma anche lezione impartita dai druidi. Il tentativo, fatto già in passato da altri autori, è quello di riprendere la musica e i testi del....
 
Recensione
31-08-2009 : SUNSET WINGS
SUNSET WINGS
Esordisce per la polacca Wrotycz questo promettente sestetto, proveniente dalla Russia ma localizzato dal profilo myspace tra Königsberg, Kaliningrad e... Torino! Curiosità geografiche a parte, il corposo ensemble (che tocca le dieci unità se si sommano le partecipazioni esterne in studio) si pone nel solco delle dolci e incantate sonorità di compatrioti ben più affermati come Flëur e Caprice, basando il proprio sound su soffici strati di chitarre acustiche che fungono da base ideale per gli interventi di violino, violoncello, flauto etc., in un contesto piacevolmente arioso e mite. Per i testi vengono....
 
Recensione
31-08-2009 : ARTESIA
ARTESIA
"Llydaw" è l'antico nome gaelico della Britannia, fosca regione della Francia occidentale celebre in tutto il mondo per i suoi secolari misteri e le sue foreste incantate. Dalle luci e dalle ombre di questi luoghi senza tempo prende vita la musica di Agathe, fondatrice dell'ensemble transalpino Artesia. Il duo originario ha recentemente assunto le forme di un terzetto, grazie all'arrivo della giovane violinista Coralie (chiamata a sostituire la defezionista Gaëlle) e del chitarrista/corista Loïc Cellier, portatori di nuova linfa vitale all'interno di una band che, malgrado gli sforzi e l'assiduo impegno dell'ottima....
 
Recensione
05-08-2009 : NEBELHEXË
NEBELHEXË
Comincia da lontano la lenta evoluzione di Andrea Haugen: dai Cradle Of Filth al monicker attuale un costante cammino verso la sua odierna identità, fatta di sperimentazioni anche nell'ambito ambient, passando per il neofolk di Hagalaz' Runedance fino al primo dei tre album usciti a nome Nebelhexë. Se "Laguz - Within The Lake" risentiva ancora dell'influenza folk, già in "Essensual" la virata verso un suo personale modo di interpretare la darkwave la porta verso territori in cui l'intimo manifestarsi diventa prerogativa artistica. "Dead Waters" è il livello successivo: niente riferimenti....
 
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