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Recensione
16-03-2009 : SVARROGH
SVARROGH
Dopo due lavori decisamente neofolk-oriented, entrambi usciti per la Ahnstern, Dimo Dimov, titolare di Svarrogh, gioca, in larga parte del nuovo album, la rischiosa carta della sperimentazione, in un settore che di norma tende a rigettare i cambiamenti troppo radicali. "Yer Su" è un lavoro composto con una strumentazione ricercata che guarda alla tradizione balcanica e bulgara (zona da cui proviene l'autore, ora residente in Germania), accostata ad altre classiche presenze del repertorio neofolk, come la chitarra acustica e le percussioni roboanti, e a curiosi fiati di contorno come il clarinetto e l'ocarina. Ad assistere....
 
Recensione
02-03-2009 : JÄNNERWEIN
JÄNNERWEIN
L'etichetta austriaca Heimatfolk, sub-label della famosa Steinklang Industries, continua la sua opera di promozione di nuove leve del panorama neofolk germanico; così, dopo la recente uscita di "Urdarbrunnen" di Falkenstein, ecco un altro interessante nome all'esordio assoluto: Jännerwein, talentuoso trio proveniente da Salisburgo. I nostri mescolano la lezione neofolk con i retaggi di estrazione folk popolare, accostandosi in parte, e con molta meno ironia, ai cugini Sturmpercht. Echi del retroterra alpestre, oltre ad un inusitato interesse per il cristianesimo delle origini, vanno a segnare i testi, rigorosamente in....
 
Recensione
02-03-2009 : VV.AA.
VV.AA.
La Caustic è una label di appartenenza iberica votata, in linea di massima, alla diffusione e produzione di artisti spagnoli. Il buon successo del primo volume della compilation in esame ha generato la volontà di suggerire una selezione di brani prodotti da artisti votati per lo più ai suoni industriali, con propensione verso il sound marziale, l'ethereal o il dark-folk in genere. Delle dodici tracce selezionate (più una piccola intro ed un momento finale oscuro ed industriale) ben dieci sono di natalità iberica, con l'eccezione di due ospiti voluti: gli argentini Kutna Hora (quindi cugini d'idioma) e i....
 
Recensione
23-02-2009 : FALKENSTEIN
FALKENSTEIN
A brevissima distanza di tempo dall'album di debutto "Heiliger Wald", Falkenstein torna ad essere produttivo, questa volta per i tipi della Heimatfolk, interessante sotto-etichetta della Steinklang Industries. Il tedesco Tobias Franke, mente unica del progetto, assembla un lavoro di classico neofolk germanico: le 14 ballate fanno perno sull'immancabile chitarra acustica e su una voce intensa e possente, e vengono rifinite da percussioni divise tra sporadici sentori tribali e molte movenze militareggianti, fiati, violini e qualche arrangiamento di tastiera. I temi guardano alle divinità pagane di origine teutonica, agli....
 
Recensione
16-02-2009 : STURMPERCHT
STURMPERCHT
"A Wilde Zeit" fu pubblicato in origine nel 2007 in un'edizione minima di 100 copie in CDr, con l'intento di fissare su formato digitale le uscite di Sturmpercht stampate solo su vinile e mai ripubblicate in seguito. La medesima compilation viene ora riproposta in CD a tiratura larga, con non pochi cambiamenti formali rispetto all'edizione precedente: se da una parte vengono ripresi tutti i brani editi sui 7" "Der Tanz Des Tatzelwurms", "Der Marsch Der Wampelerreiter" e lo split con Jägerblut, oltre all'inedito "Schnaderhüpfelska", dall'altra sono incluse soltanto cinque tracce recuperate....
 
Recensione
16-02-2009 : METUS
METUS
Dopo un esordio in sordina, le acque del progetto imbastito dal polistrumentista polacco Marek Juza, in arte Metus, cominciano finalmente a muoversi. Aperture orchestrali si fondono ad oscuri presagi ambientali e ad una voce impostata che si avvicina incredibilmente a quella di Alexander Veljanov dei Deine Lakaien, pur senza raggiungere le sue stesse vette espressive: ecco la sintesi del contenuto di questa interessante compilation rilasciata dalla Lynx Music per promuovere la trilogia di dischi pubblicata in tempi recenti dal Nostro. "The Heritage" ci permette di ascoltare tre brani tratti rispettivamente da ognuno dei vari....
 
Recensione
26-01-2009 : LAIBACH
LAIBACH
"Suonare Bach è semplice: basta aprire il programma giusto nel computer giusto e Bach suonerà da solo". Con queste parole beffarde i Laibach ci aprono le porte del loro ultimo album: una riproposizione in chiave elettronica dell'"Arte Della Fuga", opera incompiuta e postuma di Johann Sebastian Bach, composta tra il 1748 e il 1749. Il quartetto sloveno ha presentato il lavoro in sede live il primo giugno del 2006 al Werk II di Lipsia, città natale del compositore, all'interno dell'annuale Bachfest; successivamente l'opera è stata fissata su file digitale dalla Mute Records, e solo lo scorso....
 
Recensione
26-01-2009 : IN THE NURSERY
IN THE NURSERY
I gemelli Humberstone nascono discograficamente nel 1983, data di uscita del primo album "When Cherished Dreams Come True" sotto l'ala protettiva della Paragon UK, prima etichetta che investì concretamente nel duo di Sheffield. È interessante notare come, nonostante la nascita del fenomeno darkwave graviti tra le mura di Londra, due pilastri del genere provengano invece dalla provincia monotona e alienata: gli ITN da Sheffield ed i Joy Division da Manchester, come se il grigio industriale delle città natali, lo spleen di un'esistenza segnata, lo smog delle ciminiere, portasse questi artisti a voler vedere oltre,....
 
Recensione
29-12-2008 : LES FRAGMENTS DE LA NUIT
LES FRAGMENTS DE LA NUIT
Les Fragments De La Nuit è la nuova scommessa della Equilibrium, un nome intrigante che evoca fantasie remote e suggestioni non ancora assopite. Il frammento, come molti nostri lettori sapranno, era una composizione poetica tipica dell'era romantica, mentre la notte, col suo influsso arcano e spirituale, era la padrona indistinta dei quadri del pittore romantico per eccellenza, Caspar David Friedrich, lo spirito che animava le composizioni dei grandi compositori dell'epoca, tra i quali ricordiamo l'immortale Chopin... Sin dal monicker prescelto per il proprio progetto, gli ultimi arrivati in casa Equilibrium sembrano dunque inserirsi a....
 
Recensione
20-12-2008 : NOVALIS DEUX
NOVALIS DEUX
Il nuovo lavoro degli ex-Novalis inizia con accordi di chitarra mesti tra i quali s'insinuano le voci confidenziali di Steve e Marcel, fra soffici echi e delicate trame di pianoforte. Con "Put On Your Shoes" il rischio di essere tratti in inganno è reale: l'opener di "Ghosts Over Europe" ha lo stile dell'ultimo Douglas Pearce, che in "Alarm Agents", insieme a Boyd Rice, ha connotato il suo modo di concepire la musica di Death In June su malinconici toni cantautoriali. In realtà è solo il personale modo di introdurre l'ascolto in modalità soft e profonda dei sei artisti tedeschi nel....
 
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