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Recensione
21-03-2022 : MAGAZZINO CDF
MAGAZZINO CDF
Disco d'esordio per questo collettivo italiano, fautore di un'elettronica sperimentale e rugginosa a cui viene unita a più riprese una batteria suonata. Il disco si dipana attraverso sei tracce, alcune delle quali veramente lunghe, strutturate su un noise riflessivo che tende a "graffiare" senza scadere in un'aggressività troppo diretta. Le due tracce di inizio e di chiusura, speculari sin dai titoli, sono le uniche che cercano una vena minimamente ambientale con basi che si lasciano andare a loop dalle fattezze quasi ritmiche, contornati da percussioni "vive" e suonate. Il corpo del disco si risolve, invece,....
 
Recensione
13-03-2022 : FRANK FEAR
FRANK FEAR
Dopo il debut "Satan Domination" del 2018 ed il follow-up della primavera 2020 "Criminal Experiment", il duo savonese torna col terzo album, rilasciato sul finire del 2021 dalla Hellbones. Frank Fear, al secolo Claudio Laratta, nasce come DJ e fa molta pratica in tale veste, accumulando un bagaglio d'esperienza poi confluito in questo suo progetto musicale, che infatti si è sempre mosso nelle aree grigioscure della techno, strizzando l'occhio più ad un'elettronica retrò - figlia dei seminali Kraftwerk come di certa scuola 80s - che non alle tendenze del momento. Di certo lontano dai lidi luminosi della....
 
Recensione
27-02-2022 : ARCTIC PLATEAU
ARCTIC PLATEAU
Dopo otto anni di silenzio ed un digiuno discografico durato quasi un decennio, lo scorso dicembre il progetto di Gianluca Divirgilio ha fatto il suo atteso ritorno sulle scene col terzo album, rilasciato dalla Shunu nelle 600 copie del CD nella bella e pregiata confezione intagliata a sei pannelli. Ormai passati gli anni in seno alla Prophecy, il cantante, musicista e compositore riprende - in un percorso intimo e catartico - da dove aveva lasciato, ossia dalla maggior maturità e raffinatezza mostrata col secondo full-length "The Enemy Inside", adeguatamente spalleggiato da una band abile e pienamente funzionale alla causa.....
 
Recensione
09-02-2022 : TOURDEFORCE
TOURDEFORCE
Per un'uscita particolare come questa, che vede il progetto di Christian Ryder riprendere con devozione, rispetto ed il consueto eclettismo sei brani del primo periodo di un nome storico come Death In June, l'approdo naturale non poteva che essere la SPQR, che produce il dischetto nelle 200 copie dell'edizione in digipack. Le avvisaglie si erano avute ad inizio 2021 con l'ultimo album firmato TdF a titolo "Vargtimmar", nel quale figurava "Nowhere Street", granitica e rabbiosa rilettura di "Heaven Street", ed ora il musicista/cantante lombardo rilancia, affiancando a quella cover - qui riproposta nella versione....
 
Recensione
09-02-2022 : INDASTRIA 2020
INDASTRIA 2020
Quartetto nostrano dalla concettualità altamente intrigante, gli Indastria 2020 fissano su vinile 7" il brano eponimo rilasciato circa un anno fa sulle maggiori piattaforme digitali, aggiungendo un remix del medesimo sul lato B. Realizzato dalla romana Wolf Age nelle 121 copie numerate a mano della bella confezione con inserto letterario dai contenuti potenti, il dischetto mette in risalto la solidità della carismatica title-track, tra electro-rock e new wave, con un testo in madre lingua coinvolgente ("un manifesto di ribellione culturale", come recitano le note ufficiali) ed un refrain efficace che dimostrano....
 
Recensione
30-01-2022 : L'AMARA
L’AMARA
Quindici mesi dopo le "Cronache Dal Sottosuolo", riapre l'Osteria Neofolk de L'Amara con un mini-album a cinque pezzi - realizzato nelle 200 copie dell'essenziale e gradevole digipack - che prosegue spedito nel solco di una tradizione musicale tutta italiana, condita con parole di malavita ed atmosfere folk-pop che, stavolta più di altre, mischiano il sangue e la sporcizia al sudore di una canicola asfissiante. L'orchestra nostrana, sempre guidata dalle figure di Adriano Vincenti e Giovanni Leonardi, continua ad essere quel supergruppo nazionale che unisce in un sol coro le anime di tanti act di rilievo tra folk, elettronica,....
 
Recensione
30-01-2022 : JUJU
JUJU
A un paio d'anni di distanza da "Maps And Territory" tornano i Juju del siciliano Gioele Valenti, musicista che, dall'alto del suo curriculum - tra le varie collaborazioni, si segnalano quelle con Amaury Cambuzat e Jonathan Donahue -, appare come una vera e propria istituzione dell'underground più indie e sperimentale. In questo suo quarto lavoro, "La Que Sabe"(traducibile come "colei che conosce", o più semplicemente "colei che sa") Valenti porta avanti il suo discorso, fatto di misticismo elettronico e visioni legate ad un antico simbolismo che, nell'insieme, donano alla sua musica....
 
Recensione
17-01-2022 : LHAM
LHAM
Quando alla musica si richiedono emozioni profonde, si finisce per rivolgersi a quei nomi che registrano dischi non per il miraggio di un tornaconto economico, bensì per la sincera necessità di condividere qualcosa di autentico, riunendo spiritualmente quelle poche anime ancora capaci di sentire in una catarsi vestita di bellezza, ancora legata a doppio filo alla Natura. Senza dubbio tutto ciò è parte integrante dello spirito artistico di Giuseppe Verticchio (Nimh, Twist Of Fate, We Promise To Betray, etc.), il quale trova in quel Bruno De Angelis (Mana Erg) di cui si erano perse le tracce il sodale ideale per il....
 
Recensione
05-01-2022 : SVART1
SVART1
Usciva lo scorso giugno l'ultimo lavoro di Svart1, monicker del connazionale Raimondo Gaviano, attivo ormai con moltissime uscite in un arco di tempo ultradecennale. Le sette tracce di "Circondati Dai Petali..." hanno un sapore particolare, fondendo alcune soluzioni di matrice dark ambient mitteleuropea con sentori più vicini all'Italia: se da un lato infatti si sfruttano tappeti tonali e rintocchi tipici di certo industrial di matrice oscura, dall'altro aleggia su tutto il disco un'atmosfera localistica e antica, fatta più di nostalgia per ambienti perduti che di spigolosi mantra cupi. I cori reiterati e il lavoro....
 
Recensione
05-01-2022 : PAOLO SPACCAMONTI & DANIELE BRUSASCHETTO
PAOLO SPACCAMONTI & DANIELE BRUSASCHETTO
Usciva oltre un anno fa, nel novembre del 2020, il seguito di "Burnout", nastro edito nel 2014 dalla Old Bicycle Records e qui recensito a suo tempo. Prendendo le mosse dal "burnout", sorta di condizione cronica di accidia, veniva fuori in origine un album improvvisato, fatto di frammenti e spunti composti e registrati all'istante. Tutto ciò vede ora - in questo "Burnout II" - una trasformazione indirizzata verso strutture più definite, ma sempre divise tra la verve acustica e stanca di Paolo e quella più industriale e martellante di Daniele. I quattro brani vedono di fatto due brevi....
 
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