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Recensione
08-08-2022 : DRAGON and JETTENBACH
DRAGON and JETTENBACH
Col duo britannico composto dagli act Dragon e Jettenbach, entità separate - che agiscono in coppia - incarnate rispettivamente dal DJ Peter Adjobia e da Paul Jetten, torniamo ancora un po' a ritroso nel tempo, e dopo esserci occupati del breve dischetto dell'estate 2021 "Roche Limit", andiamo indietro ad inizio 2022 per l'uscita di "Tales From The Algorithm", primo full-length autoprodotto in download e nella limitatissima edizione su chiavetta USB (solo 20 pezzi con logo impresso, stampa digitale dell'artwork, album in file .wav ed ulteriori grafiche curate da Cayce). Nonostante i buoni segnali, al cospetto di....
 
Recensione
14-07-2022 : SPIRYT feat KIMBERLY from BOW EVER DOWN
SPIRYT feat KIMBERLY from BOW EVER DOWN
Avevamo fatto la conoscenza dell'interessante e promettente progetto di Jean-Luc Courchet in occasione del debutto eponimo sulla lunga distanza di Spiryt, uscito oltre tre anni e mezzo fa, ed oggi, dopo qualche pubblicazione digitale, ritroviamo l'act di Tolone con un nuovo lavoro in formato fisico (un essenziale digipack autoprodotto in edizione limitata) che sposta piacevolmente in alto la fatidica asticella. Nel dare vita a "Blood Twins", il musicista francese sceglie per la prima volta di dare spazio in lungo e in largo a veri e propri cantati, per i quali si è potuto avvalere di una singer capace e di esperienza come....
 
Recensione
25-04-2022 : CHELIDON FRAME & DISCONTINUATION OF TREATMENT
CHELIDON FRAME & DISCONTINUATION OF TREATMENT
Album frutto di una collaborazione tra i due giovani progetti italiani Chelidon Frame e Discontinuation Of Treatment, "Wings In The Dark" prende vita nel novembre 2021, quando i due progetti sperimentano e improvvisano in un live set da studio da cui nascono due lunghe suites. Ne nasce un melange compositivo che prende forma tramite field recordings, synths, voci campionate e passaggi dronici. Nel complesso, si tratta di una sperimentazione che spazia dalle movenze filmiche fino a folate ambientali space, ma anche oscure. Le tracce formano un unicum in continuo movimento, sorta di flusso di coscienza sonoro ininterrotto da cui....
 
Recensione
10-04-2022 : DI*OVE
DI*OVE
A quasi sei anni dal secondo album "DI*vided", i DI*ove di Eric Manchiniste tornano a dare segni di vita con un nuovo EP a sei tracce, autoprodotto sia in digitale che in CD nella confezione digifile. L'act belga prosegue in un discorso EBM/electro che vuole superare certi schemi abusati da troppi altri gruppi, come dimostrato coi due full-length realizzati, e per l'occasione non mancano gli ospiti per le parti vocali, a partire dall'opener "Liberty", spigolosa fra ritmo e tensione con un buon lavoro dei synth, con alla voce il duetto Nina/Sacha, mentre "Fly Naked, presentata in digitale già due anni fa, vede....
 
Recensione
09-02-2022 : CRUEL WONDERS
CRUEL WONDERS
Di ritorno a quattro anni e mezzo dal debut "Gentle Doom", il duo israeliano composto dalla cantante/chitarrista Tamar Singer (Zeresh, Autumn Tears, Necromishka) e dal polistrumentista Vlad Shusterman (Ghost Bike, Sleep Sister's, Fallen Astronaut) compie un passo decisivo verso la definizione della propria formula musicale. Laddove i brani del debut aderivano con pochi fronzoli alla forma-canzone, quelli di questa seconda prova - basati sul biblico "Libro delle Lamentazioni" e tutti mediamente più lunghi - riescono a fondere meglio il dark-folk acustico alle tinte elettriche dai connotati doom metal, assumendo una....
 
Recensione
30-01-2022 : KENTIN JIVEK
KENTIN JIVEK
Sempre un immenso piacere seguire un artista protagonista del nostro magazine, che abbiamo visto nel tempo evolversi, trasformarsi, farsi strada nella carriera, dimostrando evoluzioni sorprendenti e una personalità ampia e unica. Kentin Jivek, cantautore parigino partito da un'estetica prossima al neo/folk, ci sollazza di nuovo con un altro lavoro, in cui è vivo e pungente il passo successivo del suo ispirato cammino. Se nelle ultime uscite il musicista si era appropinquato con molto pudore all'uso di elettronica e sperimentazioni avanguardistiche, possiamo dire che in questo nuovo disco si respira il culmine di questa ricerca.....
 
Recensione
30-01-2022 : HEILIGE!/VIVIANKRIST
HEILIGE!/VIVIANKRIST
Terzo lavoro per l'oscuro act Heilige!, che stavolta - sempre in autoproduzione - viene affiancato dal progetto giapponese al femminile Viviankrist. Si tratta di un mini, costituito in tutto da tre tracce, in cui il progetto nostrano propone un lungo pezzo di ambient cupa, basato su andamenti industriali nebulosi e grezzi che si dipanano lenti e densi creando un'atmosfera tesa, frutto della sovrapposizione di partiture semi-orchestrali condite a sprazzi da rumore. Ben diverse le due tracce di Viviankrist, che esordisce con un'elettronica minimale spezzata ed estremamente retrò: il sound ricorda certe pianole anni '80, ma l'andamento....
 
Recensione
17-01-2022 : BARABBA
BARABBA
Nonostante questo "Primo Tempo" sia il primo e unico full-lenght dell'act, i marchigiani Barabba nascono ben due decadi fa, per mano di Jonathan Iencinella (voce, testi, musica), Riccardo Franconi (synth, chitarre, programming e musica) e Nicola Amici (programming, musica). I tre compositori provengono da un sottobosco sperimentale, tipicamente alternative rock e avanguardistico, e condividono in seguito l'esperienza dei Butcher Mind Collapse, in cui riconoscono l'alchimia favorevole, seguendo un filone italo-noise che li elegge a una delle più interessanti realtà del momento. Il grande passo avviene però tre....
 
Recensione
28-11-2021 : HEILIGE!
HEILIGE!
Curioso nastro che riprende la tradizione sperimentale audio più estrema, sulla scia del primo Boyd Rice (di cui viene citato anche "Pagan Muzak", vecchio disco d'inizio anni '80), "Serpent's Muzak" del misterioso act nostrano Heilige! contiene una traccia di quattro minuti che non ha inizio né fine, in pratica un loop continuo da ascoltare e/o usare - come specificato - a qualsiasi velocità, che di certo - aggiungo io - sarebbe stato molto più pratico se prodotto su vinile anziché su nastro, ma si sa che, di questi tempi, contenere le spese conviene a tutti. Il suono, tipicamente lo-fi,....
 
Recensione
14-11-2021 : DEEPER YOU
DEEPER YOU
Formatosi sul finire del 2018, il quartetto austriaco sceglie la via dell'autoproduzione per rilasciare l'album di debutto, presentato lo scorso mese di marzo in un elegante digipack completo di booklet. I quattro musicisti di Hollabrunn, tutti ben preparati a livello tecnico e sotto la guida attenta del produttore Mike Klement, danno vita ad una formula che sa miscelare molto bene il pathos del dark-rock e la robustezza di certo gothic metal, senza eccessi né in termini di durezza, né di ricerca della sensazione ad effetto. Guidati dalla valida ed espressiva voce di Nick Thal e con frecce al proprio arco quali una sezione....
 
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