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Recensione
13-03-2018 : MADAME CURIE
MADAME CURIE
Fondato nel 2015, il quartetto cagliaritano ospita tra le sue fila un nome già noto ai lettori di queste pagine, ossia quello di Fabio Desogus, mente e factotum dietro al progetto Old Sparky e qui presente come tastierista e produttore. Assieme alla singer Lorena Carta, al chitarrista Manuel Deiana ed al bassista Angelo Argiolas, Fabio ha dato vita a questo nuovo act, rilasciando un primo assaggio nel maggio 2016 con la traccia digitale "16:30" ed optando poi per l'autoproduzione lo scorso agosto, quando l'eponimo debut album è stato reso disponibile sia in digitale che in un essenziale ed elegante digipack. Se....
 
Recensione
01-12-2017 : GHOST SION
GHOST SION
Nato nel 2007 nella provincia romana e composto dal tuttofare Giuseppe De Angelis (synth, chitarre, basso, programming etc.) assieme alla singer Laura "Beaver", il progetto GS giunge alla sua terza uscita ufficiale, dopo "Steampunk Tales EP" del 2012 e "Tesla" del 2014. L'intento del duo è quello di creare un mix fra darkwave, elettronica, industrial, goth-rock, ambient, blues e via dicendo, onde superare le facili catalogazioni ed i confini dei singoli generi. Le musiche, affidate alla penna di Giuseppe, mostrano infatti un forte eclettismo che abbraccia molteplici soluzioni in un contesto sempre comunque....
 
Recensione
01-09-2017 : FERVS
FERVS
Dalla Francia arriva questo duo composto da Fera Taciturna e Fera Ardentis, qui all'esordio con un album autoprodotto e racchiuso in un essenziale quanto gradevole digipack. Il suono dell'act d'oltralpe si muove sul confine labile dell'ambient e del folk a tinte scure in maniera spesso e volentieri minimale, con protagonista una voce femminile adeguatamente versatile, aggraziata ed espressiva. Quello di Fervs è un approccio alla materia dark-folk volto alla ricerca dell'emozione anziché del richiamo secolare, in vero molto più affine a realtà di nicchia come Arduinna o il connazionale Kentin Jivek rispetto ai ben....
 
Recensione
04-08-2017 : JO QUAIL
JO QUAIL
Altro nome sul quale arriviamo ogni volta in ritardo è quello della violoncellista londinese Joanna Quail, tant'è che recensimmo il suo secondo album "Caldera" - uscito nel giugno 2014 - solo verso la fine dell'estate del 2015, così come soltanto ora ci occupiamo della sua terza fatica in studio, uscita nel marzo dello scorso anno. Ma il momento pare propizio per taluni importanti recuperi, soprattutto quando si tratta di lavori del livello di "Five Incantations", che colpisce già dalla magnifica confezione: un superbo digipack rigido con apertura a due ante in stile vetrinetta, con in copertina....
 
Recensione
17-07-2017 : STONE WIRED
STONE WIRED
Prodotto singolare per il veterano ungherese Gyorgy Turoczy, alias Stone Wired, che ci consegna una compilation edita esclusivamente a fini promozionali (non la troverete dunque in vendita!), contenente la storia del progetto percorsa attraverso venti brani in gran parte inediti che vanno dal 2005 al 2016, anno in cui esce l'EP "Bones Are For The Dead" da cui vengono estratte quattro tracce su sei. Questi ultimi brani sono sempre presenti in ognuna delle 50 copie del nastro, mentre la restante tracklist è soggetta a variazioni sia nei titoli che nella quantità complessiva dei pezzi inclusi. I brani più recenti,....
 
Recensione
05-06-2017 : FORGOTTEN SUNRISE
FORGOTTEN SUNRISE
Formatisi nel lontano 1992 ed inizialmente alfieri del verbo doom/death metal, gli estoni Forgotten Sunrise si sono evoluti sino a divenire progressivamente qualcosa di ben più estroso e stimolante, abbandonando completamente i fasti del passato verso il volgere del millennio per abbracciare un'elettronica a dir poco eclettica e libera tanto dagli schemi quanto dalle facili catalogazioni. Dei primordi metal è rimasta giusto qualche sporadica e ben contestualizzata parte vocale 'harsh', mentre la line-up si è stabilizzata in forma di duo con Anders Melts e Kadri Sammel, entrambi alle prese con macchine, bassi e voci.....
 
Recensione
19-05-2017 : DJINN & SC9
DJINN & SC9
Split che vede accostati due tra i massimi progetti dark ambient e death-industrial del momento, entrambi italiani ma ai vertici del genere a livello internazionale. Da una parte Djinn, che continua con un approccio personale - sia riguardo i temi che i suoni - la lezione svedese e quella del compianto Marco Corbelli, e dall'altra Satanismo Calibro 9, che lascia gli argomenti ritualistici per addentrarsi nei meandri più oscuri della mente umana. La paura autogenerata dall'uomo è infatti al centro di un lavoro che scavalca le facili derivazioni per far approdare i suoni ad una mimesi totale con le manifestazioni più....
 
Recensione
29-04-2017 : MOONCCAT
MOONCCAT
Gradito ritorno quello dell'artista francese MoonCCat, che già ci aveva regalato un ottimo esordio nel 2015 con un lavoro ispirato dai poètes maudits del XIXesimo secolo imbastito su sonorità darkwave davvero particolari ed interessanti. Nel dicembre del 2016 questo artista che sembra aver viaggiato nel tempo sino a noi produce un secondo concept album, questa volta ispirato ad un'altra sua grande passione, vale a dire l'assenzio. In meno di 30 minuti, MoonCCat costruisce un album lineare e suadente, cupo a tratti ma per la maggior parte lisergico e obnubilante, un'ottima resa sonora di quelli che devono essere gli....
 
Recensione
05-04-2017 : DJINN
DJINN
Mantenendo sempre uno standard qualitativo elevatissimo che lo erge attualmente ai massimi livelli del death-industrial made in Italy, Djinn torna con l'ennesimo EP a tiratura limitata e tema (lugubre) circoscritto, stavolta incentrato sull'avvento della Morte tra il genere umano, questione che sarà al centro di una trilogia di cui il presente dischetto è il primo capitolo. Diviso in due lunghe tracce, "The Cycle Of Death 1" vede una prima fase più filmica e studiata rispetto ad altre crudezze che hanno segnato il passato di Djinn. In particolare, l'oscurità sonora diventa veicolo di una morte stilizzata....
 
Recensione
18-03-2017 : DANIELE BRUSASCHETTO
DANIELE BRUSASCHETTO
Torna il talento puro e cristallino di Daniele Brusaschetto con un EP autoprodotto e acquistabile solo in digitale, formato da 4 tracce composte tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90. Come spiegato nel flyer promozionale, si tratta di pezzi che riportano Brusaschetto alle proprie origini di metallaro: d'altra parte quelli erano gli anni d'oro del thrash e della Bay Area, nonché del power metal proveniente da oltremanica. Generazioni di musicisti e semplici ascoltatori si sono musicalmente formati attraverso l'ascolto di gruppi come Slayer, Metallica, Megadeth che, criticabili quanto si vuole, a distanza di quasi tre decenni....
 
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