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Reception

 
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Recensione
21-06-2025 : DARKWOOD
Quegli storici protagonisti dell'ascesa del neofolk che, nel loro epico e pionieristico cammino, si proclamavano a gran voce "contro il mondo moderno", hanno finito per genuflettersi davanti al più remunerativo e socialmente spendibile altare del "giustopensiero" mainstream, relegando così per sempre in soffitta certi Evoliani impeti giovanili. Ma c'è chi, senza mai essersi lanciato in roboanti slogan, "contro il mondo moderno" lo è sempre stato per naturale vocazione ormai da oltre 25 anni, come Henryk Vogel, il quale, con la sua creatura Darkwood, ha brillantemente superato il quarto...
 
Recensione
21-06-2025 : TRIODE
Cinque mesi dopo il limitatissimo e pregevole nastro di remix, inediti e versioni alternative "Innocence", l'act guidato dallo slovacco Ryby, padrone di casa alla Aliens Production e ben noto coi suoi longevi Disharmony, torna con la quarta prova sulla lunga distanza in circa quattro anni di intensa attività discografica. Anche stavolta, come in "NullVector" dello scorso anno, sono le diverse collaborazioni attive ad arricchire la tavolozza di Triode, che dopo l'introduttiva "Amnesia" piazza subito un pezzo pregiato con "Erase Mind", dove, col supporto di Headdreamer del sodale di una vita Robert...
 
Recensione
21-06-2025 : MARRASMAA
Con un'attività discografica rarefatta, che consta soltanto dell'EP digitale del 2013 "Vaarain Harmauden Ylitse" e di quello in CD del 2017 "Kuolleiden Ikuinen Virta", il duo finlandese trova finalmente nella bulgara Corvus Records il giusto partner per l'atteso esordio sulla lunga distanza. "Noidat" (ossia "Streghe"), edito in un sobrio digipack dalla grafica calzante, vede Janne Ojala e Juho Piirto proseguire nel solco tracciato da oltre un decennio, con quel folk meditativo ed atmosferico strettamente legato alla Natura, alle antiche Tradizioni ed al Folklore della Finlandia, caratterizzato...
 
Recensione
21-06-2025 : THIN EATER
Cresciuti a pane, post-punk, darkwave e goth, i due svedesi Anders Calderon (voce e tastiere) e Martin Claesson (chitarra e tastiere) hanno ben inteso come una scolastica ripetizione degli schemi di quelle vecchie glorie che tanto li hanno influenzati non avrebbe portato da nessuna parte, come troppi altri nel settore hanno già dimostrato. L'idea vincente del duo di Götheborg - nato solamente nel 2022 e qui all'album d'esordio - è stata quella di abbinare a determinati stilemi un più ampio contributo dell'elettronica, non soltanto per quanto attiene ad una parte ritmica talvolta affine persino a certa scuola electro...
 
Recensione
21-06-2025 : CABARET DU CIEL
Con Cabaret Du Ciel parliamo realmente di un nome storico della scena electro/experimental nazionale, fondato come progetto solista da Gian Luigi Morosin nel lontano '86, coi primi nastri risalenti all'88. Il precedente "The Breath of Infinity", pubblicato in vinile nel 2021 dalla Quindi Records, aveva interrotto un lungo silenzio del progetto, risorto attorno alle figure centrali del già citato Morosin e di Andrea Desiderà, che iniziarono il cammino comune nel lontano '89. Tale valido ritorno discografico aveva fatto segnare significativi passi in avanti, sia in termini di produzione e strutture che nella cura di...
 
Recensione
21-06-2025 : IGGOR CAVALERA / SHANE EMBURY
Non nuovi ad escursioni in ambiti drone, industrial e dark ambient, Iggor Cavalera, storico drummer dei brasiliani Sepultura, e Shane Embury, altrettanto storico bassista dei britannici Napalm Death, rinsaldano la loro lunga amicizia firmando in coppia lo split in esame, rilasciato dalla sempre puntuale Cold Spring sia in CD digipack che nelle 300 copie dell'edizione limitata in vinile bianco. Dopo essersi fatti le ossa fra le pieghe più oscure e sperimentali del suono con progetti come Mudo (Iggor) e Dark Sky Burial (Shane), i due decani del metal estremo rimettono il naso fuori dalla propria comfort zone - quella dei remunerativi...
 
Recensione
21-06-2025 : HYBRYDS
Sul finire del 2021, il precedente lavoro della storica formazione belga "Mythopia" aveva lasciato interdetti molti ascoltatori, in particolar modo quelli che da quasi quarant'anni avevano seguito le vicende di questo controverso e seminale act. I tipici tribalismi ancestrali/rituali, fulcro di strutture post-industriali, avevano lasciato il posto ad una scrittura decisamente più soave ed accessibile, in un contesto oltretutto decisamente più cristallino. Poco meno di quattro anni dopo, l'attuale line-up belga-tedesca, guidata da Magthea (musiche) con al suo fianco TraumaSutra (percussioni), Peter Geysels (strumenti a...
 
Recensione
21-06-2025 : ALYA SERPENTIS
Messa da parte l'intima mestizia dark-folk intrisa di darkwave e shoegaze di "Ripples From the Past", album del 2022 uscito sotto il monicker Alya, il duo laziale composto da Lorenzo De Angelis e Andrea Dominici torna sull'onda del cambiamento, evidente già dall'aggiunta fatta al nome stesso del progetto. Un cambiamento che, al netto del CD digipack autoprodotto, coinvolge anche l'aspetto commerciale (la blasonata etichetta austriaca Steinklang Industries pubblica l'album sia in versione download che nelle 50 copie dell'edizione limitata in cassetta), ma che riguarda soprattutto la sfera sonora. Il dark-folk di tre anni fa...
 
Recensione
21-06-2025 : THRU THE LEAVES
Stefano Bertoli, poliedrico ed attivissimo artista sperimentale di area industrial/ambient, trova nell'arpista Erica Volta la compagna ideale per il nuovo progetto a quattro mani Thru the Leaves, dove l'elettronica live del primo si combina con l'arpa - sia acustica che elettrica - della seconda. Patrocinato dalla Industrial Ölocaust Recordings, etichetta sempre molto attenta a ciò che accade nel sottobosco industrial/ambient nazionale (la quale, per l'occasione, realizza l'opera sia in CDr che nel formato audiocassetta), "Nocturne" consta di due lunghe tracce, entrambe superiori ai venti minuti, all'interno delle quali...
 
Recensione
21-06-2025 : SORKOM
Non si trovano notizie su questo misterioso progetto, verosimilmente al debutto assoluto per l'americana Inner Demons, che pubblica il breve EP in formato "mini" nelle classiche 42 copie artigianali numerate a mano. Quattro tracce per (quasi) venti minuti in cui l'act dall'ignota provenienza riversa il proprio impeto rhythmic-industrial, sempre con quell'ossessività ansiogena che tanto richiama la scuola anni '90, come appare evidente già dall'iniziale "Where is Gul", tesa ed inquieta, sebbene più cerebrale di quanto verrà dopo. Dalla seguente title-track in poi, infatti, la fisicità del...
 
 
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